venerdì 8 gennaio 2010

Immagini, edizione Rusconi 1989


Immagini
di J.R.R. TolkienEdizione italiana a cura di Quirino Principe
Rusconi, Milano, 1° ed. 1989 pagine: 104 (ill. col.)
Copertina: grafica di Luca Michelucci, illustrazione di J.R.R. Tolkien

Rilegato con sovraccoperta

Note di copertina
È difficile descrivere la forza di suggestione immaginativa che ha travolto negli ultimi quarant'anni generazioni di fedeli tolkieniani, ma i fantasmi, più veri della realtà, che si sono riversati nella nostra immaginazione dalle pagine del "Signore degli anelli", dello "Hobbit", del "Silmarillion", delle "Avventure di Tom Bombadil", avevano già la loro forma visiva, nata contemporaneamente alla pagina narrata, e per mano dello stesso autore; a volte, l'immagine grafica o pittorica aveva addirittura preceduto il racconto scritto. Questo libro ne è la prova, poiché molte idee su come sviluppare la trama sono state indirizzate e aiutate a nascere proprio dagli abbozzi, dai disegni in bianco e nero, dagli acquerelli. Qui ne abbiamo la documentazione precisa, filologica. Ma questo libro è molto di più: è il più ampio repertorio di immagini tolkieniane finora apparso in pubblico, e anche il più completo nel tratteggiare tutti i percorsi della fantasia pittorica di Tolkien. Le quarantotto tavole rappresentate (in realtà, le immagini sono assai di più, poiché alcune tavole sono raccolte di simboli, motivi ornamentali, varianti, e altre ci danno la possibilità di confrontare la versione in bianco e nero con quella a colori) raccolgono visioni dall'intero universo tolkieniano, dal "Silmarillon" al "Signore degli anelli", dall'araldica degli stemmi elfici alle cartoline di Natale, dallo "Hobbit" ai saggi iconografici per concezioni rimaste narrativamente incompiute. Mai il lettore in lingua originale, e mai il lettore italiano che soltanto con questo libro può accedere per la prima volta a un registro di immagini così complesso e accurato, aveva potuto concentrare in un libro tante emozioni. Emozioni svariate, secondo una gamma di sfumature, poiché Tolkien pittore e illustratore è polivalente senza essere eclettico, sa collocarsi in diverse zone dello stile, dalla grazia naif a visioni che confinano con l'inquietudine visionaria di un Max Ernst. Dietro la varietà, il carattere comune, che guida i lettori suggerendo ciò che essi di Tolkien conservano in sé come un prezioso tesoro: il misterioso asse Mordor-Eriador, orrore-incantesimo, paura-serenità, orrida montagna nera o grigia e pianura verdeazzurra, da un mitico sud-est a un mitico nord-ovest della Terra di Mezzo. E' un po' rischioso aprire questo libro, addentrarsi in queste pagine, poiché è possibile che vi si rimanga irretiti.


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