sabato 2 maggio 2009

La Vita di Tolkien raccontata da Daniel Grotta


Vita di J.R.R. Tolkiendi Daniel Grotta
Traduzione di Francesco Saba Sardi
Rusconi, Milano 1° ed. 1983 pagine: 230
Copertina: Danilo Silva
Rilegato con sovraccoperta



Indice

Prologo: il vecchio professore
Il ragazzo: 1892-1911
Il borsista: 1911-1915
Il soldato: 1915-1919
Lo studioso: 1919-1925
Il professore: 1925-1937
Il creatore di miti: 1937-1953
L'autore: 1953-1966
Il recluso: 1966-1973
L'immortale

Note di copertina
«Questa biografia» ha scritto «Publishers Weekly» «è tra le migliori cose che siano mai state scritte sull'autore del Signore degli Anelli. Un'opera diretta a lettori che, come Daniel Grotta, sono ferventi ammiratori di questo fantastico architetto della Terra-di-mezzo.»
John Ronald Reuel Tolkien (1892-1973), è uno degli scrittori più amati di questo secolo ma anche uno dei più enigmatici. Le sue opere, di una fantasia accesa e strana, sono state vendute in milioni di copie in Europa e negli Stati Uniti, lette con lo stesso entusiasmo da intellettuali smaliziati e da adolescenti alle loro prime letture. Tolkien è diventato l'oggetto di un vero "culto": i suoi lettori, come gli ammiratori di una diva del cinema o di una "star" del rock, sfiorano il fanatismo; si riuniscono in club, si scontrano con rabbia feroce su particolari secondari delle sue opere, sulle caratteristiche dei suoi personaggi.
Eppure, paradossalmente, si sa pochissimo sulla vita privata del creatore di questo mondo straordinario. Tolkien ha vissuto quasi come un monaco, isolato, protetto dall'ambiente accademico accogliente e chiuso come il più rigido dei conventi. Ma la biografia di Tolkien presenta più di una sorpresa: da bambino in Sud Africa venne rapito da un nativo e trascinato nella foresta, e da giovane partecipò con eroismo alle più dure battaglie della Grande Guerra. Daniel Grotta, uno dei più conosciuti esperti dell'opera di Tolkien, ci dà con quest'opera una chiave di lettura sorprendente e nuova, anche per coloro che credono di conoscere molto bene l'autore del Signore degli Anelli e la sua opera.

Il segnalibro


Allegato a questo volume, come ogni edizione che si rispetti, fu creato un segnalibro che promuoveva, al fianco di questa edizione, le diverse opere di Tolkien pubblicate da Rusconi come:
Il Signore degli Anelli; Il Silmarillion; Albero e Foglia; Le avventure di TOm Bombadil; Cinealbum n.1 de Il Signore degli Anelli (il libro che ritraeva le immagini del film animato di Bakshi n.d.r.) Le Lettere di Babbo Natale e Racconti incompiuti di Numenor e della Terra-di-Mezzo.
L'immagine ritratta sul segnalibro è decisamente discutibile. Disegnato da Masciangelo, rappresenta J.R.R. Tolkien con i capelli lunghi, coronato e con un animale (drago?) sulla corona. Alle spalle un improponibile (almento per l'universo tolkieniano) castello della principessa Zaffiro (!) e accovacciato un personaggio misto a un Pirata dei Caraibi e un Nano con un'ascia da boia insanguinata... Su questo disegno, ne sono certo, il professor Tolkien avrebbe esclamato - come ebbe modo di scrivere quando gli mostrarono la copertina de The Hobbit della Ballantine con gli Emù e l'albero di Natale! - "Ma l'uomo non ha avuto TEMPO di leggere il libro!" aggiungendo, sempre dalla stessa lettera "...che cosa ha a che fare con la storia? Dove si colloca? Perché un nano e un castello fatato (nella lettera Tolkien scriveva "leone ed emù" n.d.r.)... Non capisco come chi abbia letto il racconto (spero che voi siate tra questi) possa pensare che un'immagine simile possa piacere all'autore." (dalla lettera 277. A Rayner Unwin del 12 settembre 1965, pag. 407-8 presente in Lettere - La Realtà in Trasparenza, Rusconi, 1990)