L'anello che
non tiene
Tolkien fra letteratura e mistificazione
di Lucio Del Corso e Paolo Pecere
Postfazione di Andrea Cortellessa
Minimum fax (filigrana 33), Roma, 2003, pp. 222
Illustrazioni di copertina di Riccardo Falcinelli
Brossura
Note di
copertina
In Italia il travisamento di Tolkien a scopi
politici pare una regola. Sin dagli anni Settanta, parallelamente a un processo
di mistificazione che ha riguardato il significato letterario delle opere di
Tolkien, è cominciato un processo di sistematica appropriazione dell'universo
tolkieniano da parte di movimenti e partiti di destra, che hanno fatto del
Signore degli Anelli un serbatoio di simboli, iconografie, persino slogan.
Uno degli scopi di questo libro è mostrare come
un'interpretazione attenta al contesto culturale in cui l'opera di Tolkien si è
sviluppata permetta di liberarla dalla morsa ideologica e dalle trasfigurazioni
arbitrarie, restituendola ai lettori nella purezza del suo valore letterario.
Indice
Introduzione. Le radici tagliate
1.
Tolkien e la destra: una storia italiana
Gli
anni Settanta
Il
Ritorno di Tolkien
Excursus: Francesco Cossiga lettore di Tolkien
2.
Società Tolkieniane
3.
Elementi di trasfigurazione
Dark
Ages
Archetipi e nuova mitologia
Bene
vs. Male
4. La
tradizione del fantastico inglese e i percorsi della critica italiana
5. Un
romanzo non un'epica: filtri narrativi ed elementi antieroici
6. Il
caleidoscopio del mondo: "estetica linguistica" e poetica del mito
7.
Fantasy d'appendice e altre ierofanie
8.
Ambiguità del mito e scorciatorie intellettuali
a)
L'alfa e l'omega della letteratura
b)
Breve genealogia e critica delle interpretazioni Tradizionali
c)
Gnomi rubamutande e sillogismi tolkieniani
Conclusione. L'anello che non tiene
Quando
mettono mano alla pistola sfodero subito la cultura di Andrea Cortellessa
Ringraziamenti