Con in molti sapranno, il 7 settembre di quest’anno si è tenuta
la cerimonia di apertura del tanto atteso (e invidiato!) Greisinger Museum voluto,
finanziato e realizzato da Bernd Greisinger.
Un lavoro meravigliosamente portato a termine da Bernd e dal
suo team targato Italia formato dai cari amici Davide Martini, direttore
artistico, e Ivan Cavini, direttore creativo. Un museo unico al mondo costruito
in un giardino nel paesino di Jenins in Svizzera a poco più di due ore da
Milano. Numeri da capogiro: 600 dipinti originali; oltre 100 artisti (tra cui Angelo
Montanini, Alan Lee, Ivan Cavini, Ted Nasmith, Roger Garland, Chris Achilleos,
Tim e Greg Hildebrandt, John Howe e Donato Giancola) e quasi 3mila libri. Il
tutto costruito in circa 7 anni di lavori che occupa 400 mq di esposizione, per
due terzi sotterranea con un prezzo preventivato di circa 2 milioni di euro.
Il risultato supera ogni aspettativa e da collezionista vi
scrivo, che c’è da restare sbalorditi per il numero e la qualità degli oggetti
esposti.
L’apertura ufficiale è prevista per il 1 ottobre ma Bernd, e di
questo lo ringrazio, ha voluto promuovere un’inaugurazione speciale riservata
solo a 200 invitati provenienti da 11 paesi differenti (Europa ma anche Stati
Uniti e Nuova Zelanda). I giorni prefissati 6,7 e 8 settembre 2013. Gli italiani
la facevano da padrone e la Puglia era ben rappresentata da quattro invitati, oltre
me, anche Vincenzo Cilli, Gianfranco Leone e Marco Lattanzio.
Molti i visi conosciuti e diversi importanti collezionisti
tolkieniani. Tra questi gli amici Pieter Collier di Tolkienlibrary, che è anche
consigliere di Bernd per la parte libraria, e Henk Brassien di Hobbithunter. Diversi
anche gli illustratori, su tutti il grande Angelo Montanini, Poul Dohle, Michel
Marchand e Maria Distefano. Ma anche Roberto Fontana, importante calligrafo “elfico”
e Gianluca Comastri di Eldalie, con Fontana, esperto di lingue elfiche.
Ma parliamo della mostra. L’entrata del museo è magnifica. Nel
giardino di casa Greisinger è stata ricostruita Bag end, la casa hobbit di
Bilbo Baggins e il risultato è meraviglioso. Anticipato da un giardino
coltivato alla maniera della vecchia Contea, l’entrata è arricchita dalla
grande e pesante porta rotonda di legno verde con pomello al centro e a
sinistra e destra finestre rotonde che lasciano intravedere il “tesoro”
custodito all’interno.
Superando la porta rotonda, a parte la fortissima emozione che
si prova (il sottoscritto ha riprovato le stesse emozioni che provò a Matamata,
Nuova Zelanda, nel movie set della trilogia jacksoniana) si entra nella prima
stanza del museo. Lasciata alle spalle la porta, a sinistra si trova il
portaabiti in legno per mantelli, bastoni e cappelli e di fronte un cassettone.
Tutto ricorda l’arredamento di casa hobbit e il senso di “conosciuto” è
fortissimo. Quadri originali ovunque e in cornici splendide. Mi perdonerete se
ometto i nomi degli artisti presenti in ogni stanza ma l’elenco è lunghissimo e
chi scrive non ne ricorda neppure uno (sic!).

La seconda stanza presenta un camino di fronte alla finestra, e
davanti a questa due sedie e un tavolo. Il lampadario di questa seconda stanza
proviene direttamente da casa Tolkien a Oxford.
Nella terza stanza, davanti alla finestra, lo scrittoio e
diversi mobili sulle altre pareti. Immancabili i quadri e qui, ricordo bene, ci
sono i disegni originali di Wenzel per Lo Hobbit a fumetti.











Poche scale e si ritorna nel giardino di casa Greisinger.
Un tour fantastico e che lascia davvero senza parole.
Ho avuto la fortuna di essere accompagnato da Bernd nel retro
magazzino e vi garantisco che quello che è esposto è ben poco rispetto a quello
che Bern custodisce!
Ultima nota. Bernd ci ha ospitato per tre giorni – il pernotto
lo abbiamo prenotato a Treisenberg in Liechtenstein, altro posto meraviglioso –
in maniera esemplare. Cibo e bevande “hobbit”, fuochi d’artificio e musica che
ci hanno accompagnato per tutti e tre i giorni in un’area che presentava statue
a grandezza naturale di Lurtz e Aragorn e il rinoceronte disegnato da John Howe
e realisticamente costruito da Michel Marchand. Oltre a 5 leoni a grandezza
naturale in marmo, simbolo della famiglia Greisinger.



Potrei raccontarvi altre mille cose però vi consiglio di vivere
personalmente quest’esperienza nella Terra di Mezzo al Greisinger Museum.