Il
Cacciatore di Draghi
di J.R.R. Tolkien
Traduzione di Camillo Pennati
Illustrazioni di Pauline Diana Baynes
Einaudi, Torino, 4° edizione 1981, pp. 70
Illustrazione di copertina di Diana Pauline Baynes
Brossura
Note di
copertina
Siamo in un'Inghilterra di molti e molti secoli fa,
quand'era divisa in tanti regni ognuno con un re. Nei pressi di un villaggio
del Regno di Mezzo abita Giles con la moglie e un cane di nome Garm. Il tempo
trascorre calmo finché un giorno compare da quelle parti un gigante smarrito
che fa strage di bestiame e raccolti. Giles, con il coraggio della
disperazione, imbraccia il trombone e gli esplode una sventagliata di cocci e
ferrame in faccia: il gigante se ne va credendo che il luogo sia infestato dai
tafani. È la fama e la gloria, tant'è che il Re per riconoscenza invia in dono
a Giles una spada magica.
Ma ecco che un giorno da quelle medesime parti
infierisce un drago ben più feroce e distruttore. Come può l'eroe sprangarsi in
casa tutto tremante di paura? Così in sella alla sua giumenta, seguito,
s'intende, da Garm, Giles se ne parte di malavoglia e impaurito a cacciarlo...
Il resto ve lo racconterà per filo e per segno il
gigante dell'inizio della storia, e in parte lo stesso Garm, gran
raccontafrottole, sempre pronto a battersela con la coda fra le gambe, anche se
è convinto di essere lui il vero eroe della fiaba. Ma a Garm non bisogna
credere troppo.
Indice
Proemio
Giles
l'Agricoltore di Ham
Commiato