Alcuni giorni fa sul gruppo Facebook dell'Associazione Italiana Studi Tolkieniani, un utente ha posto l'attenzione su questo numero di Topolino del 1931 e su un particolare molto interessante. Ne è seguita una bella discussione e in me è nata la curiosità di avere questo fumetto e saperne un po' di più. Riporto qui alcune informazioni e ringrazio l'utente, e il gruppo, per avermi fatto conoscere questa "storia".
Topolino in guerra
col gatto Nip
Nel Regno di Topolino 17
Mondadori, Milano, 1936, pp. 20
Ristampa Comic Art, 1977
Scritto da Floyd Gottfredson
Matite di Earl Duvall e Floyd Gottfredson
Inchiostri di Earl Duvall
Brossura
La storia
Dal 19 gennaio al 25 febbraio 1931, negli Stati Uniti uscì come striscia a fumetti, Mickey Mouse Vs. Kat Nipp, interamente
realizzata da Floyd Gottfredson con l'aiuto di Earl Duvall, che ne realizzò anche il lettering originale.
Il primo giugno del 1936, questa storia arrivò in Italia con
il titolo Topolino in guerra col gatto
Nip, nella serie Nel Regno di
Topolino di Mondadori. In questa storia, Topolino si scontra con il gatto
Nipp che non gradisce ospiti nel suo territorio. Tra i due nasce uno scontro a
causa della testardaggine di Topolino che non accetta la provocazione. In un
primo momento, Nipp ha la meglio su Topolino riuscendo ad annodargli più volte
la coda e perfino il naso. A questo punto Topolino scopre la nepeta
cataria (Kat Nip (Gatto Nip)
è un gioco di parole su Catnip, nome
comune della Nepeta cataria o erba
gatta), un particolare liquore amato dai gatti, e lo utilizza per tre volte.
Nipp stordito dal liquore, si fa annodare tre volte la coda e tutte e tre le
volte riesce a liberarsene poco dopo esser rientrato in casa. Topolino
scopre il trucco di Nipp – è il marinaio Barnacle Bill che ogni volta gli
scioglie i nodi – e grazie ancora alla nepeta,
riesce prima ad ingraziarsi il marinaio – riuscendo l’indomani ad allontanarlo
– e poi a dipingere la coda di Nipp a pois bianchi. Nipp, incurante, esce di casa e
Topolino, avvisato un poliziotto, lo fa allontanare con la scusa di una
malattia molto contagiosa. A questo punto Nipp sostituisce la sua coda con una
fila di salsicce che non fanno altro che richiamare tutti i cani della zona che
lo costringono a scappare osservato da un pesce gatto volante incredulo su di
un pallone aerostatico. Topolino cerca di sciogliere i nodi alla sua coda fatti
da Nipp senza riuscirci e così gli lega un palloncino in modo da
tenerla sollevata da terra.
La canzone cantata da
Nipp e Tolkien
Ad un certo punto della storia Nipp dopo essersi
ubriacato con la nepeta, seduto su
una staccionata suona un violino e canta “Hey-diddle-diddle The Cat and the Fiddle”
che nella versione italiana è tradotta con “Tan Taran Tino Il Gatto e il
Violino”.
Per gli appassionati di Tolkien, “Hey-diddle-diddle The Cat and
the Fiddle” riporta alla mente il “So the cat on the fiddle played
hey-diddle-diddle” presente in due suoi lavori: Il Signore degli Anelli e ne Le avventure di Tom Bombadil.
Tra il 1919 e il 1920, Tolkien rivede la sua poesia The
Pool of the Dead Year (composta nel novembre-dicembre 1915), che
intitola The Pool of Forgetfulness. Secondo, Christina Scull e Wayne
Hammond, è probabile che in questo periodo lui scriva anche le poesie The
Brothers in Arms (che poi rielabora come The Brothers-in-Arms), e
la prima versione di Nursery
Rhymes Undone, poi rivisto come The Cat and the Fiddle (Chronology 106). Quest’ultima, con il
titolo The Cat and the Fiddle: A Nursery Rhyme Undone and Its Scandalous
Secret Unlocked, è pubblicata per la prima volta nel numero di
ottobre-novembre 1923 della rivista Yorkshire Poetry, che l’annuncia in
copertina, sotto il nome dell’editore The Swan Press, con “The
Cat and the Fiddle by J.R.R. Tolkien”.
Il testo, con l’aggiunta di cinque righe alla versione del
1923, lo ritroviamo nel Signore degli Anelli, capitolo IX “All’insegna
del «Puledro impennato»”, cantata da Frodo dopo che a questi era stato
chiesto di cantare una canzone per gli ospiti mentre sosta nella locanda del
Puledro Impennato a Brea. Scrive Tolkien:
«Frodo rimase un attimo come
paralizzato. Quindi, con la forza della disperazione, intonò una canzone
ridicola che piaceva molto a Bilbo (il quale ne era anche piuttosto orgoglioso,
poiché ne aveva composto personalmente le parole). Parlava di una locanda, ed è probabilmente
per questo che gli saltò in mente di cantarla. Ecco la versione integrale,
della quale però, oggi come oggi, si ricordano solo alcune strofe.»
Segue la canzone, che presenta questi passi:
«Allora il gatto suonò sul suo
violino […]
E la mucca saltò al di là della
Luna,
Il cagnolino rise; divertente era
il fatto,
Ed il piatto del Sabato andò a
cercar fortuna
Col cucchiaio d'argento di
Domenica ventura.»
Che nella versione originale di Tolkien recita:
«So the cat on the fiddle played
hey-diddle-diddle, […]
the cow jumped over the Moon,
And the little dog laughed to see such fun,
And the Saturday dish went off at a run
with the silver Sunday spoon.»
Il 5 febbraio 1962, Tolkien scrive al suo editore inglese Rayner
Unwin che è stato molto occupato con degli ospiti e con l’Ancrene Wisse, ma è
riuscito a controllare la sua collezione di vecchi versi che possono essere
riadattate e utilizzate per un nuovo volume. Allega alla lettera quattro
poesie: Firiel, Shadow-Bride, Knocking at the Door e The
Trees of Kortirion, anche se considera quest’ultima 'troppo lunga e
troppo ambiziosa'. Suggerisce anche una o due poesie che potrebbero essere
incluse nel volume: Oliphaunt e la poesia Il
gatto e il violino con il titolo The Man in the Moon Stayed Up Too Late
(Chronology 588-89). Queste ultime
troveranno posto ne The Adventures of Tom Bombadil and Other Verses from the Red Book (Le avventure di Tom Bomabadil, Rusconi
1978), pubblicato il 22 novembre 1962 con le illustrazioni di Pauline Baynes.
Tolkien, nella prefazione, citando come fonte il Libro Rosso, attribuisce la paternità di The
Man in the Moon Stayed Up Too Late (tr. it. L'Uomo della Luna andò a letto troppo tardi), a Bilbo. Il testo racconta
di una locanda situata sotto un vecchio colle e dei suoi avventori: l'uomo
della luna, sceso dal celo per assaggiare la birra; lo stalliere, proprietario
di gatto capace di suonare il violino; l'oste che possiede un cane che adora le
battute e gli scherzi; e un'orgogliosa mucca che non sembra gradire molto la
musica. L'uomo della luna, si addormenta a causa della troppa birra bevuta,
così lo stalliere, preoccupato perché sarebbe dovuto spuntare il sole, parla
col suo gatto, che inizia a suonare il violino per farlo svegliare. Gli
avventori infine portano l'uomo della luna su per la collina fino al suo carro
trainato dai cavalli, che partono al galoppo appena in tempo per il sorgere del
sole. La festa finisce e tutti
possono andare a dormire.
A questo punto, qualcuno potrebbe chiedersi come mai venga
citata la poesia nel fumetto Disney del 1931. In realtà, il testo non è del
tutto creato da Tolkien.
Tolkien si è ispirato alla filastrocca inglese – che s’ipotizza
risalente al XVI secolo - conosciuta come "Hey Diddle Diddle", “Hi
Diddle Diddle”, "The Cat and the Fiddle" oppure "The Cow Jumped Over the Moon".
La prima versione conosciuta più vicina alla versione moderna, è stata
pubblicata a Londra nel 1765 da John Newbery in Mother Goose's Melody e
presenta il testo:
«The Cat and the Fiddle,
The Cow jump'd over the Moon,
The little dog laugh'd to see such Craft,
And the Dish ran away with the Spoon.»
Che ricordano di certo il testo di Tolkien:
«So the cat on the fiddle played
hey-diddle-diddle, […]
the cow jumped over the Moon,
And the little dog laughed to see such fun,
And the Saturday dish went off at a run
with the silver Sunday spoon.»
È probabile, quindi, che Floyd Gottfredson, autore dei testi
di Topolino
in guerra col gatto Nip abbia attinto dalla stessa fonte di Tolkien.
Bibliografia
Scull C., Hammond W.G., The J.R.R. Tolkien
Companion and Guide - Chronology, Londra, HarperCollins, 2006
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