sabato 12 settembre 2015

The Story of Kullervo, il nuovo "inedito" di Tolkien, HarperCollins 2015


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The Story of Kullervo
di J.R.R: Tolkien
Curato da Verlyn Flieger
HarperCollins, Londra
1° ed. 2015, pp. 170
Illustrazioni interne di J.R.R. Tolkien
Illustrazione di copertina di J.R.R. Tolkien
Rilegato con sovraccoperta


Questo “inedito”, che in realtà è stato pubblicato già nel 2010, nel n. 7 dei Tolkien Studies, è possibile considerarlo un omaggio tolkieniano alla mitologia finlandese del Kalevala, i racconti raccolti e pubblicati dallo studioso Elias Lönnrot. Il racconto di Kullervo, uno dei protagonisti del poema finlandese, fu scritto da Tolkien tra il 1912 e il 1914 e influenzò a tal punto il professore oxoniense, da ispirarlo per il personaggio di TúrinTurambar. Il testo è curato da Verlyn Flieger, tra le più importanti studiose tolkieniane al mondo.


Dall’editore

The world first publication of a previously unknown work of fantasy by J.R.R. Tolkien, which tells the powerful story of a doomed young man who is sold into slavery and who swears revenge on the magician who killed his father.Kullervo son of Kalervo is perhaps the darkest and most tragic of all J.R.R. Tolkien’s characters. ‘Hapless Kullervo’, as Tolkien called him, is a luckless orphan boy with supernatural powers and a tragic destiny.Brought up in the homestead of the dark magician Untamo, who killed his father, kidnapped his mother, and who tries three times to kill him when still a boy, Kullervo is alone save for the love of his twin sister, Wanona, and guarded by the magical powers of the black dog, Musti. When Kullervo is sold into slavery he swears revenge on the magician, but he will learn that even at the point of vengeance there is no escape from the cruellest of fates.Tolkien himself said that The Story of Kullervo was ‘the germ of my attempt to write legends of my own’, and was ‘a major matter in the legends of the Frist Age’. Tolkien’s Kullervo is the clear ancestor of Túrin Turambar, tragic incestuous hero of The Silmarillion. In addition to it being a powerful story in its own right, The Story of Kullervo, published here for the first time with the author’s drafts, notes and lecture-essays on its source-work, the Kalevala, is a foundation stone in the structure of Tolkien’s invented world.


Nel 2014 sono stato invitato a collaborare in un gruppo di lavoro internazionale che aveva come obiettivo quello di pubblicare il testo di Tolkien La Storia di Kullervo (The Story of Kullervo) pubblicato solo nel 2010 sulla rivista Tolkien Studies e curata dalla studiosa Verlyn Flieger. Il gruppo, coordinato da Eduardo Ferreira, vedeva coinvolti studiosi tolkieniani come la stessa Flieger, John GarthChristina ScullWayne G. Hammond, il magnifico artistaJay Johnstone, traduttori e accademici brasiliani. L’idea era di pubblicare un’edizione in sole 100 copie bilingue, portoghese e inglese, destinato a diversi studiosi tolkieniani. A me il compito di scrivere l’Introduzione. Purtroppo la pubblicazione, quasi completa, non vedrà la luce poiché, come alcuni di voi sapranno, ne uscirà una curata dalla stessa Flieger per l’HarperCollins. Mi spiace che questo progetto non sia giunto alla pubblicazione, ma non posso nascondere che l’esser stato coinvolto in un gruppo di lavoro di questa portata non può che inorgoglirmi. Un’esperienza utile ad allacciare rapporti che hanno già messo in cantiere idee su progetti futuri sempre dedicati al nostro caro Tolkien. Riporto di seguito la traduzione del lungo articolo che Eduardo Ferreira ha scritto per il suo sito TolkienBrasil (qui nella versione originale in portoghese e qui pubblicato sul sito della Tolkien Society UK) nel quale spiega la genesi del nostro progetto e comunque la sua, e mia, soddisfazione nel vedere a breve pubblicato questo “inedito” di Tolkien. Da lettore, studioso e collezionista tolkieniano non posso che essere felice e ansioso di leggere il libro pubblicato da un'importante Casa editrice, l'HarperCollins, curato da una delle studiose più importanti come la Flieger. Un testo che consiglio di acquistare il testo in inglese, in attesa che giunga anche una traduzione italiana (e da fonti attendibili non dovremo aspettare molto).


Approfitto qui per ringraziare Eduardo e gli altri studiosi per la fiducia accordatami e soprattutto, per quella che doveva essere l’introduzione al testo, l'amica Greta Bertani.