domenica 24 febbraio 2008

Una questione tutta americana!

Fig. 1 

Tra le mille storie legate alla pubblicazione del Signore degli Anelli, quella americana merita di essere raccontata poiché l'enorme successo del testo nel paese a stelle e strisce lo si deve anche ad una vicenda non proprio marginale.
“The Lord of the Rings” sbarcò negli US in “contemporanea” con l’uscita del libro in Inghilterra (1954/55) per i tipi della Houghton Mifflin and Co. di Boston. L’edizione era particolarmente curata e i costi non proprio “economici” frenavano la diffusione del testo tra i potenziali lettori (fig. 1). Un "buco", questo, prontamente coperto da un’altra casa editrice statunitense: la Ace Book. La AB, infatti, nei primi anni ’60 mise sul mercato un’edizione non ufficiale priva di qualsivoglia autorizzazione delle casa editrici inglesi e  americane e persino dell’autore, all’epoca ancora in vita. 
Fig. 2

All’uscita dei tre volumi (fig. 2), che riportavano il prezzo di $ 0,75, il successo fu scontato e il libro raggiunse un numerosissimo pubblico tanto da farlo salire ai primi posti nelle classifiche dei libri di fantasy venduti in America.
Boom che non lasciò indifferente l’editore americano di Tolkien (HMC) che subito si attivò per vedere tutelati i propri diritti e far punire le relative violazioni del copyright. L’azione legale intrapresa dalla HMC, però, non riuscì a bloccare le vendite poiché la Ace Book dimostrò che la legislazione americana in merito, oltre ad essere poca chiara, riportava diversi articoli che difendevano solo l’editoria statunitense (questo accadeva prima che fosse firmata la convenzione sui diritti d’autore) e non quella di altri paesi.
Infatti, uno dei paragrafi sul “diritto d’autore per testi importati dall’estero”, citati dalla AB, si riferiva alla “clausola del produttore (Manifacturing Claus)” che recitava come “un editore non possiede l’esclusiva dei diritti per gli US, di un’opera importata da un altro paese, se questa supera le 1445 copie”. Secondo la AB, la HMC sottovalutando l’importanza dell’opera, importò a piccoli blocchi che presto raggiunsero complessivamente 2000 copie circa, superando di ben 555 il numero previsto dalla legge. Donald Wellheim (allora direttore editoriale della AB) sostenne che la HMC importava il libro in sedicesimi rilegandolo in seguito negli US senza preoccuparsi del “copy” giacché in Inghilterra, al contrario degli US, non vi era l'obbligo di scrivere “copyright”, data di pubblicazione e nome del beneficiario.
Fig. 3

La HMC, infatti, importando in sedicesimi, privi quindi della dicitura, e rilegando il testo negli US, commise non solo il grossolano errore di non coprire il testo con il copy ma neppure di prevedere un copyright ad interim (previsto in USA) che assicurava una copertura per 18 mesi. Un periodo che permetteva di coprire i diritti ma che imponeva, entra la fine del 18° mese, di provvedere alla registrazione pena la perdita degli stessi. C’è da rilevare anche che, secondo la AB vi furono, prima della pubblicazione, richieste di contatto con la AU, e lo stesso Tolkien, per la pubblicazione in edizione economica, ma da questi non arrivò mai risposta. Per ovviare a questo, vista l’impossibilità di agire legalmente, la AU e la HMC sfornarono un’edizione “riconosciuta” per il mercato americano (fig. 3), affidandone la cura alla Ballatine Books. Una nuova edizione che vide l’apporto dello stesso Tolkien nel correggere alcuni errori e che furono coperti, questa volta correttamente, dal copy.
I diritti negli US del testo tolkieniano, si riferiscono a quelle correzioni e aggiunte e non al testo originario. Questa nuova edizione, posticipata di 5 mesi dall’edizione “pirata”, consentì all’AB di vendere più di 50.000 copie. Durante quell’anno sul mercato americano apparvero due edizioni economiche di SdA: quella della BB che aveva in più le appendici, gli indici, le nuove modifiche fatte da Tolkien e una nuova prefazione con il monito a comprare solo quella (poiché ufficiale) e quella della AB che non presentava modifiche ma che costava 1 dollaro in meno. In un anno l’AB vendette circa 150.000 copie. Pur non correndo nessun rischio, la AB decise di non stampare più il volume, perché messa sotto pressione dall’opinione pubblica invitata dallo stesso Tolkien a boicottare l’edizione “pirata”. Wyn, proprietario dell’AB decise comunque d’investire il guadagno, che spettava all’autore, in un premio Tolkien dedicato ai giovani autori di fantasy e fantascienza. Wellheim scrisse a Tolkien comunicandogli la scelta di destinare gli 11.000 dollari a quella fondazione. Tolkien però rispose che preferiva che quella somma fosse versata sul suo conto.
E così avvenne. Vicenda, quest’ultima, sempre negata dallo stesso Tolkien anche se è conosciuta una sua lettera alla AB dove si mostra “soddisfatto di come si fosse chiusa la vicenda”. Una cosa è certa che grazie alla Ace Book il libro divenne un caso letterario americano, e poi mondiale, come sostenne lo stesso direttore editoriale dell’AB Donald Wellheim “Se non fosse stato per noi The Lord of the Rings in versione economica negli USA non sarebbe stato mai pubblicato”.
Di seguito riporto:

Il testo scritto da Tolkien presente nell’introduzione all’edizione ufficiale della Ballantine Books

I testi presenti in quarta di copertina di entrambe le edizioni, quella “pirata” e quella ufficiale.

Introduzione di J. R. R. Tolkien all’edizione Ballantine del 1965

“Spero che coloro che hanno letto “Il Signore degli Anelli” con piacere non mi riterranno ingrato. Sono stato animato soprattutto dal desiderio di soddisfare i lettori, e per me è stato motivo di grande soddisfazione sapere che ero riuscito nell’impresa. Nonostante tutti gli errori di omissione e indebite conclusioni, l’opera è stato il frutto di una lunga fatica e, al pari di un gobbi sempliciotto, sono convinto che, me vivente, sia di mia proprietà al cospetto di una giustizia trascendente le leggi sui diritti d’autore. Mi è parsa grave mancanza di delicatezza, per non dire di peggio, pubblicare la mia opera senza neppure due educate righe in cui mi si informasse che se ne aveva l’intenzione: comportamento che uno potrebbe aspettarsi da Saruman all’epoca del suo declino, non di certo dai paladini dell’Occidente. Comunque sia, la presente edizione economica, e nessun’altra, è stata pubblicata con il mio consenso e la mia collaborazione, e coloro che concordano nel ritenere che nei confronti degli autori viventi occorra, se non altro, una certa cortesia, acquisteranno proprio questa e non altre, e se i molti, gentili lettori che mi hanno sostenuto con le loro lettere saranno anche cortesi da trasmettere alla Ballantine Books il nome di amici o di altre persone che desiderano avere il libro, sarò loro molto grato. A essi e a quanti l’hanno accolto con favore, soprattutto quelli al di là dell’Acqua, ai quali era in particolare destinato, dedico questo volume.”

J. R. R. Tolkien

Edizione Ace Book (“pirata”)
Anno maggio 1965

The Fellowship of the Ring

For many years, the magnificent novel of Middle-earth, the world of THE FELLOWSHIP OF THE RING, has been the most cherished preserve of a devoted band of readers who number in their ranks most of the major science-fiction writers. For in the work of J.R.R. Tolkien, they acknowledge the master fantasy imagination of our century.
Now for the first time this book has been made available to the general science-fiction and fantasy public in a low-priced edition. The story of Middl-earth and its lands and kingdoms, the story of Frodo and his dangerladen mission to return the Ring of Power to the land of the Enemy that made it, is such a tale as cannot be duplicated for wonder and vivid out-of-this-world adventure.
Richard Hughes wrote of this book that “for width of imagination it almost beggars parallel… the narrative skill carries the reader, enthralled, for page after page.” C.S. Lewis, celebrated write, said, “Here are beauties which pierce like swords or burn like cold run; here is a book that will break your heart… god beyond hope.”

The Two Towers

The Fellowship of the Ring, that wonderfully varied band of courageous adventurers, continues its marvel-laden expedition in this, the second great volume of their epic fantasy. To carry the Ring of Power into the very doors of doom was their aim, but the perils and magical lands that had first to be mastered have made J.R.R. Tolkien’s work the foremost sword-and-sorcery saga of this century.
The Boston Herald-Traveler said of THE TWO TOWERS: “This works is one of the best wonder tales ever written-and certainly one the best written.”
The Chicago Tribune calls it: “A wonderful story, set in a world which paralyzes the imagination, and told in magnificent prose.”

The Return of the King

The unforgettable series of fantasy adventures known as the saga of the Lord of the Rings is completed in this magnificently climatic volume, THE RETURN OF THE KING. Here, in its marvel-packed pages, is the culmination of the fabulous events of Middle-earth that began with the expedition of Frodo the Hobbit to challenge all the forces of Darkness that a world steeped in wizardry could command.
The Spectator, outstanding British literary journal, wrote: “THE RETURN OF THE KING does not fail to sustain the standard set by the first two volumes: the siege of Gondor and the last stages of the quest are as good a anything that has gone before. It is a unique work, like the hobbits themselves a new genus… It is hard to believe that it will not eventually find a permanent place in literature.”

Edizione Ballantine Books (ufficiale)
Anno Ottobre 1965

Su tutte e tre le edizioni, compare la presente nota:

A STATEMENT FROM THE AUTHOR
ABOUT THIS AMERICAN EDITION
“This paperback edition, and no their, has been published with my consent and co-operation. Those who approve of courtesy (at least) to living authors will purchase it, and no other.”
J. R. R. Tolkien

The Fellowship of the Ring

IN LITTLE over ten years, J. R. R. Tolkien’s epic fantasy “The Lord of the Rings” has passed from the discovery of a small cult to become one the treasured and most widely read novels of an entire generation.
The Fellowship of the Ring – first of the three books that comprise the complete story- tells of the fateful power of the One Ring, and begins the magnificent tale of war and adventure which is continued in The Two Towers and reaches its mighty climax in The Return of the King.
“These are sure to remain Tolkien’s life work, and are certainly destined to outlast our time. They as a major creative act.”
- Loren Eisley
New York Herald Tribune Book Week

The Two Towers

FFW NOVELS of our have gathered so large and loyal a following as J. R. R. Tolkien’s masterpiece, “The Lord of the Rings.”
“No imaginary world has been projected which is at once as multifarious and as true to its own inner laws… none so relevant to the actual human situation yet so free from allegory… here are beauties which pierce like swords or burn like cold iron; here is a book that will break your heart… good beyond.” – C. S. Lewis, Time and Tide
For those who have not read Part One, The Fellowship of the Ring, the author has provided a synopsis of the story to this point. The Return of the King, the third and final volume, brings to a close his magnificent epic of Middle-earth.

The Return of the King

THE RETURN OF THE KING, which brings to a close the great epic of war and adventure begun in The Fellowship of the Ring and continued in The Two Towers, is the third and final part of J. R. R. Tolkien’s masterpiece, “The Lord of the Rings.”
In these three books, which form one continuous narrative, Tolkien created the saga of the Hobbits of Middle-earth and the great War of the Rings. Praised by such writers and poets as W. H. Auden, Richard Hughes and C. S. Lewis, “The Lord of the Rings” – that special world of beauty and terroir and meaning – holds a secure place among the books that will live.
“An impressive achievement, unique among the imaginative works of our time.”
- Dan Wickenden
New York Herald Tribune Book Week