mercoledì 25 marzo 2009

Roverandom, prima edizione italiana



Roverandom, Le avventure di un cane alato
di J.R.R. Tolkien
A cura di Christina ScullWayne G. Hammond
Traduzione di Francesca Bandel Dragone
Rizzoli (La Scala), Milano, 1988
Illustrazione di copertina di J.R.R. Tolkien
Rilegato con sovraccoperta

Note di copertina
Mentre è in vacanza nel 1925 il piccolo Michael Tolikien, cinque anni, perde il proprio amatissimo cane sulla spiaggia. Per consolarlo il padre, J.R.R. Tolkien, gli racconta la storia di una cane vero di nome Rover che, trasformato in un minuscolo giocatolo da un mago, affronta una tumultuosa girandola di avventure.Ora, più di settanta anni dopo, questa incantevole favola vede la luce per la prima volta, per il diletto di tutti i lettori.Rover finisce nella vetrina di un negozio fra altri giocattoli, poi fra le mani di un bambino che lo smarrisce. A questo punto cominciano le sue mirabolanti peripezie di creatura fatata: arriva in un luogo pieno di folletti marini quindi va sulla luna dove gli spuntano le ali e conosce un cane suo omonimo che lo ribattezza Roverandom. Stanco di vagabondaggi lunari e colmo di nostalgia per la sua vita di un tempo, vorrebbe tornare alle primitive dimensioni e ritrovare il bambino che l'ha perduto, ma ciò gli viene impedito a lungo. Potrà farlo soltanto al termine di ulteriori rocambolesche avventure che lo porteranno a incontrare altri maghi cattivi e buoni, a viaggiare tra le fauci di una balena, a fermarsi sulla soglia di un fiabesco palazzo sottomarino abitato da sirene, serpenti e principesse del mare. Solo allora l'incantesimo potrà essere rotto, solo allora Roverandom potrà realizzare la sua aspirazione più grande: tornare a casa e ridiventare un cane normale.Fantastica, divertente incarnazione dei nostri sogni cui una prodigiosa capacità d'invenzione e una straordinaria prosa poetica danno meraviglioso spessore, Roverandom entra a pieno titolo nell'affollatissimo mondo di Tolkien, un mondo magico amato da milioni di persone.

Indice

Introduzione

I.
II.
III.
IV.
V.

Note