martedì 10 gennaio 2012

Il primo adattamento de Lo Hobbit è del 1966

Vi sono dei casi in cui internet merita davvero il nostro più grande apprezzamento soprattutto quando ci aiuta a conoscere dei lavori che altrimenti sarebbero rimasti a noti sconosciuti. E la notizia che qui vi presento è uno di quei casi.

Negli ultimi tempi, grazie alla rete, si è venuta a conoscenza di diversi adattamenti cinematografici o animati delle opere del professore oxoniense. Infatti, dopo la notizia di un film russo ispirato a Lo Hobbit del 1977, ecco sbucare nella rete il primissimo adattamento delle avventure di Bilbo e Co. del 1966 realizzato negli Stati Uniti. Un film, a quanto si apprende, che non ha mai visto la luce realizzato da un illustre creatore di cartoni animati come Gene Deitch (Tom e Jerry vi dicono qualcosa?).

Un film che per svariati motivi – compressione della storia, idea filmica, adattamento etc., ubriacatura delle nuove e moderne tecnologie – può anche non piacere a qualche fan post jacksoniano ma che ad appassionati come il sottoscritto, da qualche quindicennio ormai, non dispiace. Anzi.

Questo il video, di seguito la storia della realizzazione.





Nel 1964 il produttore William Snyder riuscì ad acquistare i diritti de Lo Hobbit “da un vecchio filologo inglese, di nome John Ronald Reuel Tolkien” con scadenza il 30 giugno 1966. Snyder aveva l’ambizione di realizzare un lungometraggio animato con tecniche filmiche all’avanguardia per quei tempi.

Il seguito della vera storia che qui riporto è presa da questo sito di Gene Deitch e dal sito di hobbitfilm.

Nel 1964 Bill [W. Snyder n.d.c.], prima che chiunque eccetto alcuni ragazzi britannici ne avesse mai sentito parlare, Bill mi prestò un piccolo libro per bambini del 1937 dal titolo Lo Hobbit. Ammise che si trattava di una bellissima storia, e ottenne da un vecchio filologo Inglese di nome John Ronald Reuel Tolkien i diritti dello Hobbit e di altre opere per farne un film. Tali diritti sarebbero scaduti il 30 Giugno 1966. Il tempo necessario. Mi affidò il compito di rendere Lo Hobbit un lungometraggio animato.

Dopo averlo letto ho iniziato a lavorare intensamente sulla sceneggiatura. Il mio caro amico Bill Bernal, lo stesso uomo che mi ha portato in UPA, e che in seguito mi portò in The Jam Handy Organization, è volata a Praga per collaborare. La grande avventura, i paesaggi leggendari, il tesoro di personaggi di fantasia, erano fatti per diventare animazione. Anche se il primo libro della trilogia del Il Signore degli Anelli era stato pubblicato nel 1954, noi non eravamo ancora a conoscenza. La Tolkienmania era lontana a venire e Snyder era riuscito in  qualcosa di grande e aveva ottenuto i diritti for peanuts!

Lavoravamo alla sceneggiatura dello Hobbit quandò uscì il Signore degli Anelli in edizione tascabile. Immaginando che dovessimo avere a che fare soltanto con Lo Hobbit, e seguendo il desiderio di Snyder, c’eravamo presi alcune libertà con la storia, cosa che in seguito ci avrebbe dato del filo da torcere. Ad esempio avevamo aggiunto una serie di canzoni, modificato il nome di alcuni personaggi, cambiato alcune parti della trama, e creato un nuovo personaggio femminile, una principessa che si sarebbe unita alla ricerca e avrebbe costretto Bilbo a dire addio al celibato!

Dopo aver letto il Signore degli Anelli, ho capito che avevo a che fare con qualcosa di molto più grandioso di quello che conteneva il solo Lo Hobbit, e io decisi d’inserire elementi tratti dal Signore degli Anelli in modo da consentire un sequel

Dopo aver letto Il Signore degli Anelli, Deitch revisionò ulteriormente lo script. Non riuscendo a trovare nessuno interessato al progetto tra gli studios, Gene ritornò nel suo studio d’animazione a Praga. Il progetto si estinse fin quando Deitch non ricevette un’impossibile richiesta da parte di Snyder – consegnare a New York City un adattamento animato dello Hobbit entro 30 giorni.

Gli avvocati di Tolkien non solo ci avevano concesso i diritti per una somma irrisoria, ma nella totale ignoranza di terminologia cinematografica, avevano lasciato un buco multi-milionario nel contratto: esso prevedeva che per accaparrarsi i diritti del SIGNORE DEGLI ANELLI, Snyder doveva “produrre una versione cinematografica a colori” dello Hobbit entro il 30 Giugno 1966. Notate bene: non specificava che doveva essere un film animato nè quanto dovesse durare!

Nei mesi successivi era scoppiata la Tolkien-mania e il valore dei diritti aveva raggiunto vette altissime visto che il contratto con Snyder sarebbe scaduto entro un mese. Ma Snyder aveva un asso della manica: prendere il contratto alla lettera e consegnare un “film a colori” dello Hobbit entro il 30 Giugno. Dovette semplicemente ordinarmi di distruggere la sceneggiatura a cui avevo lavorato per un anno intero e produrre una storia super-condensata, come se fosse l’anteprima di un film, ma con un intreccio comprensibile dall’inizio alla fine. Tutto in 12 minuti – una pellicola da 35mm. Economico. Dovevo occuparmi degli artwork, registrare la musica e il doppiaggio, girarlo, montarlo e portarlo alla sala di proiezione a New York prima del 30 Giugno 1966. Avrei dovuto dirgli di levarsi di torno, ma in quel periodo ero il suo schiavo. Improvvisamente divenne una sfida pazzesca.

Deitch consegnò il lavoro giusto in tempo. Prima della proiezione a NYC, l’animatore diede a ogni spettatore una moneta da dieci centesimi, che poi gli fu riconsegnata. Dopo di che fece firmare a tutti un documento che attestava che il giorno 31 Giugno 1966 ogni spettatore aveva pagato il biglietto per assistere al film animato “Lo Hobbit”. In questo modo Snyder si assicurò la proroga dei diritti delle opere di Tolkien. Una volta raggiunto questo traguardo, il produttore vendette i diritti per $100.000. Dietch ottenne davvero pochissimo.