domenica 12 febbraio 2012

Il racconto del mio viaggio in Nuova Zelanda nel giugno 2006

Le città visitate durante il mio viaggio


Tutti siamo in attesa di “ritornare” nella Terra di Mezzo grazie alle pellicole di Peter Jackson. Ogni giorno si susseguono nuove foto dal set e in particolare dalla Conte, la terra di Bilbo Baggins.
Nella realtà, il set cinematografico corrisponde alle campagne intorno alla cittadina di Matamata, a sud di Auckland.

Per me l’attesa vale doppio, in quanto potrò rivedere sullo schermo una Terra che ho avuto modo di visitare per un mese nel giugno 2006.

Approfitto di questo momento di attesa per raccontare, a sommi capi, il viaggio più bello - e lungo! – che ho fatto... in attesa di ritornarci.

L’idea del viaggio in Nuova Zelanda nacque in occasione del mio matrimonio. Con la massima condivisione di mia moglie – che condivide con me la passione per Tolkien e la cui pazienza spero non abbia mai fine – organizzai il nostro viaggio di nozze in modo davvero originale scegliendo un posto "unico" come la terra dei Maori.

Entrambi avevamo visto e apprezzato il film (non vi dico il numero delle volte al cinema e a casa!) e più sempre si era giunti alla conclusione che la terra dei Maori fosse veramente la Terra di Mezzo narrata da Tolkien e che fosse l'unica meta possibile per il nostro viaggio di nozze.

Decidemmo di organizzare il nostro viaggio – durato circa un mese – in modo molto “spartano”. In pratica le uniche prenotazioni fatte, furono: il viaggio A/R, l’auto a noleggio, l’hotel ad Auckland per la sola prima notte e il traghetto dall’Isola del Nord all’Isola del Sud con relativo cambio auto e null'altro. Nessun Hotel per l'intero viaggio, nessun ristorante, nessuna escursione, nessuna guida. NULLA. Avremmo deciso dove andare, dormire e mangiare stando semplicemente sul posto e lasciando ogni decisione al momento.


Sulla prenotazione del viaggio, ricordo, incontrammo molte perplessità da parte delle agenzie di viaggi della mia città. Quasi tutte non avevamo mai prenotato un viaggio "così lungo" quasi da non sapere come fare e chi contattare. Alcune arrivarono pure a suggerirci di cambiare destinazione, magari con "il Messico che va molto di moda".

Nei mesi che precedettero la partenza passai all'acquisto di tutte le guide esistenti (Touring Club, Mondadori, Lonely Planet etc.). Alla fine del viaggio vi posso garantire che sono tutte finite nel cestino in quanto l’unica guida veramente utile e super aggiornata è quella edita dalla Lonely Planet. Una guida senza foto ma con migliaia e migliaia di consigli utili su tutto ciò che c’è da sapere sulla Nuova Zelanda.

Partimmo da Bari il 31 maggio per giungere a Auckland il 2 di giugno con scali a Roma, Francoforte, Singapore e Sydney. Lungo vero? Forse, ma non ricordateglielo a mia moglie!

Arrivati ad Aukland - e vi garantisco che al momento dell'atterraggio sul suolo neozelandese provai una fortissima emozione al limite del pianto - ritirammo l’auto con rigorosa guida a sinistra. All’inzio davvero drammatico, non per me che guidavo, ma per chi c’incrociava e non capiva del perché guidassimo “noi” contro mano.

Ad Auckland soggiornammo 4 giorni all'Hotel Mercure Auckland Windsor in Queen Street. Una sosta che ci permise di vistarla in lungo e largo e rigorosamente a piedi.
Il secondo giorno visitammo il Museo di Auckland, che si staglia sulla cima di un cono vulcanico che permette di vedere dall'alto alcune zone della città. La visita al Museo permette di conoscere la cultura maori, il modo di costruire, gli oggetti tradizionali, i costumi  e tanto altro. Diverse volte al giorno, se non ricordo male erano tre, si poteva assistere ad uno straordinario spettacolo Maori. Chiaramente non ci lasciammo scappare l'occasione. Fino ad allora, l'unica danza che conoscevo - e da rugbista amavo - era la Haka eseguita dagli All Blacks. L'esibizione che assistemmo fu davvero coinvolgente. Piccola nota curiosa. Alla fine dello spettacolo due ragazze maori invitarono due persone sul palco a danzare. Indovinate chi, tra le decine di turisti, venne scelto per "esibirsi" con loro? Il video che mia moglie girò è ancora sotto chiave per non colpire la sensibilità di amici e parenti.


La Baia di Auckland vista dalla SkyTower
Nei giorni fermi a Auckland non potè mancare la visita alla Sky Tower. E' possibile salire su quei 300 e passa metri che ti regalano una vista mozzafiato a 360° gradi sulla bai di Aukland.
Le cose curiose che ci capitarono furono due. La prima colpì mia moglie in quanto la piattaforma che si trova in cima ha uno dei due pavimenti praticamente in vetro e camminandoci sopra si ha la sensazione di camminare nel vuoto. La seconda curiosità mi vide protagonista allorquando, concentrato sul riprendere con la mia inseparabile telecamera lo splendido panorama vidi lanciarsi un uomo dal tetto in un salto di quasi 400 metri. Lo stupore è rimasto nelle riprese fatte quel giorno.

Dopo Auckland decidemmo di partire alla volta di Hobbiton/Matamata. Due ore circa per raggiungere una piccolissima città che se non fosse per Peter Jackson e Tolkien risulterebbe una delle tante cittadine neozelandesi.



Qui, a pochi chilometri a Sud, è stato allestito il set della Contea della trilogia e oggi de Lo Hobbit. Giunti a Matamata, e preso possesso della camera in Hotel, ci recammo al centro informazioni per visitare l’Hobbiton Movie Set dove ci accolsero con grande cortesia che non era assolutamente di circostanza. 


Assieme ad una altra coppia e a bordo di un piccolo bus ci spostammo per una quindicina di km a sud in quella che subito ci apparve come la Terra abitata dagli Hobbit. Credetemi, fermarci lì fu per noi un'emozione fortissima, davvero credevo che da un momento all'altro avremmo visto uscire qualche hobbit da una di quelle case o sarebbe comparso in lontananza il lungo cappello con sotto Gandalf sul suo carro. Ancora oggi, nel ripensarci e nel rivedere le foto, provo un sentimento indescrivibile.

Prima la visita all'albero della festa di Bilbo dove, ad un ramo, era ancora attaccato un pezzo di stoffa lasciato lì dal la troupe. Sul Set ci siamo fermati per circa tre ore, girovagando per le campagne, facendoci fotografare un po' ovunque e naturalmente davanti all'ingresso di Bag End.
Credetemi quelle campagne sembrano davvero uscite dalle pagine del libro, come se Tolkien le avesse visitate poco prima di descriverle.

Dopo una sosta di due giorni a Matamata ripartimmo alla volta di Rotorua. Non credevo di poter visitare una città bella come questa. E' vero, la Nuova Zelanda sin dal nostro arrivo ci aveva regalato panorami mozza fiato ma Rotorua ci colpì particolarmente. Un ora e raggiungemmo la “città dello zolfo”. L’odore e le piccole nubi ci accolsero in un posto davvero fiabesco. Rotorua si trova sulle sponde dell’omonimo lago che vede al centro la splendida isola di Mokoia. Un posto davvero splendido per l’atmosfera e per i paesaggi intorno. Visitammo, oltre la città, le zone limitrofe e in particolare il Blue Lake e il Green Lake verso Sud. Posti straordinari dove regna la pace e soprattutto la natura.


Oltre agli splendidi posti nelle vicinaze molto bella fu la visita al Museo di Rotorua in Queens Drive con il suo bel campo da polo, ricordo di un passato coloniale. 
Piccola annotazione sull’Apparthotel Sport of Kings in Peace Street: la città è piena di sorgenti calde e il nostro appartamento aveva, all’interno, una stanza con una enorme vasca piena d'acqua caldissima proveniente dal terreno. Che momenti!

Dopo Rotorua fu la volta di Wellington. Un viaggio di quasi cinque ore intervallato da soste in posti mozzafiato e che neppure le foto o i video sono capaci di rendere giustizia.



A Wellington ci fermammo per diversi giorni. Visitammo la città e cenammo nel ristorante della mia cara amica leccese Maria Pia, che in Nuova Zelanda è abbastanza conosciuto: il Maria Pia's Trattoria. Se vi capita di fermarvi a Wellington non potete non andarci. Oltre ad essere amici - e una famiglia speciale - cucinano meravigliosamente. Per giunta, e credo non guasti,  nel loro locale cena anche Peter Jackson e Andy Serkis quando sono a Wellington. Quindi, non si sa mai… 


Avemmo anche la grande fortuna di vedere la mostra dedicata ai film di Peter Jackson che in quel periodo era ritornata al Te Papa Museum dopo un giro del mondo. L'avevamo persa a Londra e la fortuna ce la portò proprio nella sua Terra d'origine. Una mostra straordinaria, come il Te Papa Museum che la ospitava, che però ci ha delusi su due aspetti: non si potevano scattare fotografie e non si poteva acquistare il catalogo della mostra perché non l'avevano realizzato... (Qui altre info.)

A Wellington ci imbarcammo alla volta dell’Isola del Sud, precisamente per Picton. Una bellissima traversata di tre ore che ci regalò squarci di costa indescrivibili.
Arrivati a Picton e presa una nuova auto, puntammo su Nelson a Nord Ovest.
Nelson è una piccola cittadina sul mare. Un posto da visitare, se si è appassionati del film in quanto qui si trova la gioielleria di Jens Hansen, l’orafo che realizzò l’Unico Anello – in tutte le sue grandezze – utilizzato nei film di Peter Jackson. Da ammirare anche la Cattedrale posta su un altura.

Dopo Nelson è stata la volta di Kaikoura. Un tragitto di tre ore circa fatto davvero con immenso piacere, con numerose soste per ammirare la costa orientale della Nuova Zelanda. Stupendi gli “autogrill” trovati sulla strada, che in realtà erano dei cottage sul mare, e poi le foche che si incontravano sui cigli della strada e che hanno occupato ben mezz’ora di riprese.
Chritchurch, Cathedral Square
Kaikoura è un posto di vacanza adagiato sull’oceano dove ho mangiato delle aragoste davvero buone.

Dopo Kaikoura è stata la volta di Christchurch, città dalla quale abbiamo ripreso l’aereo per Bari. Abbiamo visitato Christchurch in lungo e largo e alloggiato al Camelot Hotel, situato nella piazza centrale che ospita la splendida Cattedrale. Purtroppo questa città ha subito nel 2010 un terribile terremoto e proprio i posti che avevamo visitato e dove abbiamo soggiornato hanno subito gravi danni.

Mia moglie al Giardino Botanico di Christchurch
Visitammo anche il grandissimo e meraviglioso Giardino Botanico e non ci facemmo mancare la visita alla funivia (Gondola) per una escursione mozzafiato dove è stato possibile vedere dall'alto Christchurch a sinistra e Lyttelton con la sua bellissima Baia a destra.


Per tutto il viaggio, un mese per l'esattezza, non avevamo mai visto dal vivo un kiwi - l'uccello - se non impagliato. Solo a Christchurch, finalmente, siamo riusciti a vederlo in movimento e in un tutta la sua dolcezza.


Da Christchurch c'imbarcammo alla volta di Bari e anche questa volta “sostando" in varie città  nell’ordine Sydney, Hong Kong e Roma. In tutto 29 ore all’andata e 26 al ritorno. Un viaggio che non ci spaventò. In questo periodo stiamo, infatti, organizzando un secondo viaggio!

E' inutile dire che una sola valigia conteneva tutto quello che avevo acquistato nei diversi luoghi e che si riferivano ai film di Peter Jackson! Se ci penso...