Racconti
Incompiuti di Númenor e della Terra-di-mezzo
di J.R.R. Tolkien
A cura di Christopher Tolkien
Introduzione, note, appendici, indice,
mappe di Christopher Tolkien
Traduzione di Francesco Saba Sardi
CDE (su licenza Rusconi), Milano, 1994,
pp. 447
Illustrazione della sovraccoperta di Beppe
Giacobbe
Rilegato con sovraccoperta
Note
di copertina
Alla definizione del vastissimo corpus
narrativo di J.R.R. Tolkien mancavano questi Racconti incompiuti, che il figlio
dello scrittore, Christopher, ha amorosamente raccolto e conservato per anni, e
che qui pubblica con l'apparato di note, appendici, indici, necessario alla
loro piena comprensione e al loro inquadramento anche «storico» nell'universo
tolkieniano. Va però subito detto che, molto spesso, questi racconti
«incompleti» appaiono in effetti in sé conclusi e perfetti e, anzi, da
annoverare tra le espressioni più alte dell'arte di J.R.R. Tolkien; ne fanno
fede - ma è soltanto un esempio - «Narn i Hîn Húrin» e «Aldarion e Erendis».
Impegnato a lungo nella progettazione e stesura della sua grande favola, Il
Signore degli Anelli, lo scrittore continuò per decenni a sviluppare temi e
filoni, per poi riporre questi suoi testi nel cassetto perché gli sembravano
non immediatamente integrabili nel disegno generale: rami collaterali, spesso
però di fondamentale importanza sia formale sia contenutistica, appartenenti ai
due «momenti» principali della produzione tolkieniana, il mitologico
esemplificato dal Silmarillion, e il favolistico (Il Signore degli Anelli, Tom
Bombadil, Lo Hobbit, Albero e Foglia eccetera). Sono racconti che in ordine di
tempo (il tempo «altro» di quel colossale arazzo, policromo quanto coerente e
unitario, che è l'opera di Tolkien) vanno dai Primi Giorni della Terra-di-mezzo
alla fine della Guerra dell'Anello; e vi si legge, tra l'altro, come Gandalf
riuscì a spedire i Nani a Hobbiville, quel che accadde allorché il dio del
mare, Ulmo, si rivelò a Tuor sorgendo dalle acque sulla costa del Beleriand,
qual era l'organizzazione militare dei Cavalieri di Rohan, com'era fatta
l'Isola di Númenor, come si svolse la Battaglia dei Campi Iridati e, ancora,
tutto quello che le «antiche cronache» narrano dei Cinque Stregoni, delle
Palantíri, della leggenda di Amroth... Per gli innumerevoli fedeli di J.R.R.
Tolkien, è questo il necessario completamento, e insieme la chiave ai molti
enigmi lasciativi insoluti, del Signore degli Anelli e del Silmarillion, con i
quali forma in realtà una trilogia: un libro destinato a coloro che non
s'accontentano delle vicende, dei «fatti», ma vogliono esplorare fino in fondo
la Terra-di-mezzo con i suoi linguaggi, le sue leggende, i suoi sviluppi
politici, le sue genealogie, come pure a chi apprezza soprattutto il
succedersi, qui continuo, incalzante, di episodi, personaggi, eventi tragici,
grotteschi, patetici. Dove i racconti sono rimasti allo stato frammentario, le
lacune sono state colmate dal figlio dello scrittore con spiegazioni, rimandi
alle opere già note; la partecipe traduzione di Francesco Saba Sardi ha
contribuito a sciogliere i nodi d'un testo spesso arduo. Questo, che è
l'estremo e postumo messaggio del grande scrittore inglese, è dunque il
fastigio che corona splendidamente l'edificio narrativo e filologico del
«creatore d'un intero mondo» (Auden). Nani, elfi, il Signore Oscuro e il drago
Glaurung, uomini buoni e cattivi, orchi, eroi e vigliacchi, guerrieri e maghi,
briganti e navigatori, re e regine, per l'ultima volta sfilano sotto lo sguardo
incantato del lettore-spettatore, concludendo l'enorme ciclo del suo
indimenticabile epos.
Questa bella edizione del Club degli Editori è stata pubblicata assieme ai Racconti Ritrovati e Perduti in un cofanetto azzurro.
Di seguito alcune foto delle sovraccoperta, dei volumi e del cofanetto.