È quasi impossibile non
entusiasmarsi alla notizia del ritrovamento di un qualcosa legata a
John Ronald Reuel Tolkien. L’emozione e l’attesa accomuna tutti i tipi di
appassionati tolkieniani: dal lettore assiduo del Signore degli Anelli, a chi lo ha scoperto grazie ai film di Peter
Jackson, dagli studiosi delle sue opere accademiche e filologiche al
collezionista che non vede l’ora di poterlo annoverare nella sua libreria.
Il lavoro di ricerca sulla vita e le opere di Tolkien non coinvolge solo il figlio Christopher ma anche diversi studiosi – non molti per la
verità - che durante i loro studi e ricerche hanno portato alla luce
documenti, pezzi di vita, scritti o collegamenti interessanti e sconosciuti ai
più. Solo per citarne alcuni Christina Scull e Wayne G. Hammond, Michael D.C.
Drout, Michël Devaux e, se mi è consentito, il sottoscritto con il ritrovamento
di un appello
firmato da Tolkien nel 1933, fino ad oggi inedito, a favore dell’Esperanto.
Una delle ultime scoperte in senso
cronologico è quella della registrazione audio del discorso che il professor Tolkien tenne a Rotterdam durante la sua partecipazione, prima e unica, alla Cena Hobbit promossa dalla più importante libreria della città, la Voorhoeve
and Dietrich su spinta dell’editore olandese Het Spectrum e quello inglese Allen and Unwin.
Autore della scoperta, è l’olandese
René van Rossénberg, che dal 1986 ha
aperto a Leiden, Olanda, la più importante e meravigliosa libreria, Tolkienshop,
interamente dedicata a J.R.R. Tolkien al cui interno trovano posto oltre a
centinaia di libri e oggetti anche la sua collezione privata che da sola vale
il lungo viaggio fino ai Paesi Bassi. Ma René è stato anche ex assistente” presso l’Università di Leiden e per
molti
anni Presidente della
Società Tolkieniana Olandese “Unquendor”, oltre ad essere oggi un importante
studioso delle opere e della vita di Tolkien.
Prima
di parlare del ritrovamento del nastro, che in realtà è avvenuto nel 1993 ma solo oggi è
stata reso pubblico, è bene fare un breve cenno alla visita
olandese del professor Tolkien.
È bene ricordare che la prima traduzione di The Lord of the Rings si è avuta nel 1956 in Olanda con la pubblicazione in tre volumi con The Fellowship of the Ring tradotto in De Reisgenoten per i tipi della Het Spectrum di Utrecht. L’anno successivo, verso la fine di novembre 1957, un dipendente della Voorhoeve and Dietrich, Cees Ouboter, attraverso la casa editrice olandese scrisse a Tolkien chiedendogli di partecipare a un evento in suo onore a Rotterdam nel mese di gennaio 1958. La corrispondenza tra i due continuò e la data, per ragioni legate all’organizzazione e all’indisponibilità di Tolkien per via di un problema familiare, fu fissata il 28 marzo 1958. La conferma della partecipazione fu data dallo stesso Tolkien in una lettera dell'8 marzo al suo amico e collega, Professor Harting.
Tolkien ricevette i biglietti da Rayner Unwin il 19 marzo e il 28 marzo giunse in Olanda con la nave Duke of York la mattina presto. All’arrivo trovò Ouboter, il quale sventolava una copia della Compagnia dell’Anello, che lo affidò a Jo van Rosmalen, il responsabile del dipartimento pubblicitario della Het Spectrum. Van Rosmalen accompagnò Tolkien prima in un ristorante e poi in giro per Rotterdam, e questi restò colpito dai segni visibili dell’appena terminato secondo conflitto mondiale e dai tanti parchi. Scrive René van Rossénberg nel suo saggio Tolkien’s Exceptional Visit to Holland: A Reconstinction (d’ora in poi R. van Rossénberg, 1992) pubblicato nel 1992 in Proceedings of the J.R.R. Tolkien Centenaiy Conference e tradotto in italiano da Sabrina Giuriceo per «Minas Tirith» (n. 22, 2008, pp. 125-140) che:
«Mostrò un grande interesse per la vegetazione e una certa conoscenza della stessa: ne conosceva i nomi latini e inglesi e di continuo
chiedeva a Rosmalen i nomi in olandese di alberi e fiori; e se Rosmalen non li conosceva, Tolkien gli traduceva in
olandese i nomi dal latino e dall’inglese per vedere se così gli dicevano
qualcosa. Tolkien aveva una certa conoscenza dell’olandese»
(R. van Rossénberg, 1992)
All’ora
di pranzo passarono dalla libreria e Tolkien, guardando tra i libri esposti, prese il libro di Herbert Pollack, Word slank en blijf gezond [How to reduce surely and safely, 1955], pubblicato quell'anno dalla Het Spectrum nella serie Prisma con il numero 313, e nella prima pagina scrisse, get slim and stay in trim, poi aggiunse sotto la sua firma e lo regalò a Jo van Rosmalen. E dopo aver scambiato alcune parole con i
dipendenti e i clienti, Tolkien chiese di essere accompagnato in albergo per riposare. Terminata la pausa in albergo, van Rosmalen passeggiò ancora con Tolkien per Rotterdam e alle
17 raggiunsero il luogo dell’incontro della Cena Hobbit, in olandese Hobbit-maaltijd: il ristorante Flev di
Rotterdam.
Tolkien tiene il suo discorso Diritti di C.M. Tholens |
All’incontro
presero parte circa duecento persone, ma come racconta Réne nel suo lavoro, le
richieste furono molte di più, a cui si aggiunse un Comitato d’onore composto dal sindaco di
Rotterdam, Gerard van Walsum, il suo assessore alla
cultura, due rappresentanti dell’ambasciata britannica e cinque docenti, tra i
quali un amico e collega di Tolkien dell’Università di Amsterdam, il Prof. Piet Harting.
A
introdurre i lavori Gus Sötemann (che più avanti diventerà Professore di Lingua
e letteratura olandese all’Università di Utrecht), che convinse l’editore olandese a
pubblicare l’opera di Tolkien. Il primo a parlare fu Cees Baars, l’amministratore delegato della Voorhoeve and Dietrich, a seguire la nota autrice olandese Hella Haasse, il direttore dell’Het
Spectrum Daniël de Lange,
poi il professor Pier Harting e Cees Ouboter. Al terrmine, alcuni interventi dal pubblico. L’intenzione
era quello di parlare mentre si cenava, ma nessuno seguì questa indicazione
tranne Tolkien che: «Si buttò immediatamente su ciò che gli era stato messo
davanti e così provò di essere un vero hobbit».(R. van Rossénberg,
1992). La cena
Hobbit prevedeva “l’insalata con uova all’Omorzo Cactaceo”, “Verdure di
Baccador”, “Gelato con frutta di Gildor” e la “Zuppa alla Maggot”. Non poteva mancare tabacchi olandesi
offerti dalla Van Rossem che l’offrì in bellissimi vasetti di porcellana blu Delft e pipe
d’argilla vecchio stile.
Arrivò
poi il turno del tanto atteso ospite.
«Tolkien sorprese il suo pubblico iniziando con un saluto in
olandese “beste luitjes” (cara
gente). Il discorso che tenne fu una parodia del discorso d’addio di Bilbo
Baggins all’inizio de II Signore degli
Anelli, con l’aggiunta qua e là di celie e un po’ d’olandese ed elfico, che
piacque molto all’audience di Rotterdam»
(R. van Rossénberg, 1992).
Nella sua biografia, Carpenter riportò la conclusione del discorso che con molta probabilità ricevette da Christopher che ne conservava degli appunti:
«Sono passati esattamente vent’anni
da quando ho cominciato a completare la storia dei nostri riveriti antenati
Hobbit della Terza Età. Guardo a est, a ovest, a nord e a sud e non vedo
Sauron, ma vedo che Saruman ha molti discendenti. Noi Hobbit non abbiamo contro
di loro alcuna arma magica. E tuttavia, miei gentili hobbit, brindo a voi
rivolgendovi quest’augurio: agli Hobbit! Possano sopravvivere ai Saruman e
vedere di nuovo la primavera tra gli alberi». (H. Carpenter, La vita di J.R.R. Tolkien).
Ma, ascoltando la registrazione originale, Tolkien concluse con queste parole:
Moltissimi gli aneddoti raccontati da René van Rossenberg con riferimento alle domande del pubblico ma tra quelle che più colpiscono, la risposta che Tolkien diede al professor H.W. Lambers, uno dei clienti della Voorhoeve and Dietrich, che riferendosi:
«that it is now exactly twenty years since I began in earnest to complete the history of our revered hobbit-ancestors of the Third Age. I look East, and West, and I look North and South, and I do not see a Sauron, but I see very many descendants of Saruman! And I think we hobbits now have no magic weapons against them. And yet, dear gentlehobbits, may I conclude by giving you this toast: To the Hobbits! And may they outlast all the Wizards!»[Sono passati esattamente venti anni da quando ho iniziato con serietà a completare la storia dei nostri riveriti antenati hobbit della Terza Età. Guardo a est e a ovest e guardo a nord e a sud e non vedo un Sauron, ma vedo molti discendenti di Saruman! E penso che gli hobbit ora non dispongano di armi magiche contro di loro. Tuttavia, cari gentiluomini, potrei concludere lasciandovi con questo brinidis : Agli Hobbit! E possano superare tutti i maghi!]
Moltissimi gli aneddoti raccontati da René van Rossenberg con riferimento alle domande del pubblico ma tra quelle che più colpiscono, la risposta che Tolkien diede al professor H.W. Lambers, uno dei clienti della Voorhoeve and Dietrich, che riferendosi:
«All’emozionante scena ai confini di Mordor, quando Gollum si
piega su Frodo che dorme, lacerato tra l’amore di Gollum per l’Anello e la
parola d’onore di non prenderlo data da Sméagol a Frodo. L’elemento cruciale in
questa scena, secondo Lambers, è la “diffidenza” che fa sì che il Bene agisca
come Male: Gollum è addolcito
dalla vulnerabilità dello hobbit dormiente ed è sul punto di redimersi; ma Sam,
fuorviato dall’amore per il suo padrone, interviene e impedisce così la
rinascita di Sméagol. La bontà di Sam rende impossibile quella di Gollum. E
Tolkien rispose: “Ho pianto mentre la scrivevo”».
(R.
van Rossénberg, 1992)
Di
quella serata, sembrava solo restare il ricordo dei presenti. Poi finalmente la
grande notizia: esisteva una registrazione. Su questo ho chiesto direttamente a
chi ha scoperto il nastro, René van Rossénberg:
O.C.: Come è nata la
tua ricerca?
Con René van Rossénberg a Leiden 2013 |
O.C.: Perché solo oggi la notizia?
R.v.R.: Il nastro è abbastanza
vecchio e ha bisogno di essere restaurato in maniera professionale e conservato
affinché possa sopravvivere. Attendere ancora sarebbe stato poco saggio e ho
pensato che questo fosse il momento giusto.
O.C.: In tutto questo che ruolo ha avuto la Tolkien Estate?
R.v.R: Il nastro è un vecchio
formato a bobina. Quando l’ho sentito per la prima volta è stato difficile
ascoltare ciò che Tolkien stava dicendo. Un vecchio nastro dove si sentivano
dei rumori e poi Tolkien non parlava sempre direttamente nel microfono. Ho
preparato un file digitale e ho inviato una copia a Christopher Tolkien per sapere
se poteva darmi un aiuto a trascrivere il discorso del padre. Su mia richiesta
aveva già cercato gli appunti di suo padre con il testo del discorso, ma non
riuscì a trovarlo. Christopher Tolkien è stato gentilmente e mi ha aiutato moltissimo
con questo progetto dandomi il permesso di renderlo pubblico.
O.C.: E ora cosa accadrà?
R.v.R: Si tratta di un
progetto congiunto tra me, Jay
Johnstone e lo staff di Legendarium. Dalla base del 1993 a oggi, la qualità del suono è migliorata notevolmente.
Poiché il progetto è in progress vi informeremo su tutto ciò che accade. Basta
tenere d'occhio il mio sito web www.tolkienshop.com, e quello di Legendarium.
Non ci resta che
attendere.