Questo è, per diversi aspetti, un libro davvero interessante: è appartenuto a Priscilla Tolkien, prima e unica figlia femmina di Tolkien ed Edith; gli è appartenuto durante il loro breve soggiorno nella casa al numero 3 di Manor Road, Oxford, e soprattutto perché l'autrice del testo è Sackville--West, un cognome che ha un "certo" legame con il Signore degli Anelli.
The Garden
di Vita Sackville-West
Michael Joseph, Londra
1° ed. 3° impr. 1947
Rilegato
L’autrice
Il nome completo è Victoria
Mary Sackville-West coniugata con Harold Nicolson. È stata una scrittrice e
poetessa inglese, famosa per i suoi scritti sul giardinaggio, la sua relazione
tempestosa con Virginia Woolf e per la realizzazione del giardino del castello
di Sissinghurst nel Kent. Nota è stata la sua grande passione per le piante e l’architettura
dei giardini ancor più delle sue opere letterarie. Per l’Observer curò, dal 1946, una rubrica seguitissima sul giardinaggio
che la rese molto famosa e influente nell’arte del curare i giardini inglesi.
Il giardino del castello di Sissinghurst, creato e curato con il marito, è oggi
di proprietà del National Trust ed è il più visitato d'Inghilterra, con circa
200.000 visitatori all'anno nonostante la chiusura invernale.
Il libro
Agli inizi degli anni Trenta, assieme a suo marito Harold, dopo aver trasformato il giardino della loro prima casa di campagna, Long Barn, si trasferirono definitivamente a Sissinghurst, a poche miglia di distanza. Il castello di Sissinghurst, prima che Harold e Vita se ne innamorassero nel 1930 al punto di acquistarlo, era un rudere con “sette ettari di deserto fangoso" poi trasformato in un vero e proprio paradiso. La Sackville-West non amava molto la mondanità ed era nota per la sua apparente freddezza e, dopo l’acquisto a Sissinghurst preferì di gran lunga la compagnia di pochi amici e la solitudine del giardino. Nel 1931 scrisse la poesia breve Sissinghurst come tributo alla sua nuova casa, Dopo il successo di The Land, nel 1927, Vita Sackville-West aveva cominciato a scrivere The Garden, abbandonandolo quasi subito, per poi riprenderlo dodici anni più tardi nel 1939 anche se fu completato e pubblicato solo dopo la fine della guerra, nel 1946. Vinse il premio Heinemann, destinando le 100 sterline del premio all’acquisto delle azalee per il suo giardino. L’edizione vide anche una versione limitata in 500 copie, dedicate a Virgina Wolf, e firmate dall’autrice.
Priscilla Tolkien e il
3 di Manor Road
Il libro è appartenuto a Priscilla, unica figlia femmina di
J. R. R. Tolkien e sua moglie Edith, come attesta l’annotazione in seconda
pagina:
Priscilla Tolkien.
3, Manor Road.
Oxford. September, 1947.
Agli inizi di dicembre 1946, Tolkien si augurava che la decisione di trasferirsi dal 20 di Northmoor Road in una casa più
piccola, per l’appunto quella in Manor Road, lo avrebbe alleggerito di molti problemi
interni che “occupano così tanto del suo
tempo libero”. I figli John, Michael e Christopher non erano più con loro e la casa era diventata troppo grande con l’aumento della tassazione e la mancanza di aiuti
finanziari pubblici. Nella nuova sistemazione sperava di poter finire Il Signore degli Anelli e inviare al più
presto, o prima di gennaio 1948, il tutto alla Allen and Unwin visto che stava completando gli ultimi capitoli (Chronology
311). Il 14 marzo 1947 Tolkien, Edith, e sua figlia Priscilla si trasferirono nella nuova casa al numero 3 di Manor Road di proprietà del Merton College, dove aveva da poco cominciato a insegnare Lingue e Letteratura inglese. Purtroppo, molte dei documenti di Tolkien andarono persi durante il trasloco e a questo si aggiunse che la constatazione che la casa era troppo piccola per poter ospitare uno studio per il professore, e questo lo spinse ad utilizzare spazi del College. Il Merton gli comunicò che gli avrebbe messo a disposizione un nuovo alloggio, con spazi adeguati, non appena se ne fosse liberato uno. (Chronology
314). Cosa che accade nel maggio 1950 quando Tolkien, Edith, e Priscilla si
trasferirono nuovamente, e questa volta al 99 di Holywell, anche se la stessa Priscilla soggiornò per gran
parte dell'anno al Lady Margaret Hall. (Chronology
362)
Durante la permanenza al 3 di Manor Road, come ricorda
Christopher Tolkien, suo padre lavorò alle ultime revisioni dei 'facsimili'
del Libro di Mazarbul iniziate nel
1941 quando abitavano al 20 di Nothmoor Road (Cronologia 791).
Sackville-West o Sackville-Baggins!
Questo libro, oltre ad avere un’importanza legata a
Priscilla Tolkien, ricorda molto una delle famiglie più conosciute negli
scritti di Tolkien e che ritroviamo ne Lo
Hobbit e ne Il Signore degli Anelli:
i Sackville-Baggins.
Ne Lo Hobbit, la troviamo citata nell’ultimo capitolo,
quando Bilbo ritorna a Bag End:
«Se lui fu sorpreso, gli altri lo furono ancora di più. Egli era ritornato nel bel mezzo di un'asta! C'era un grosso cartello appeso al cancello, su cui c'era scritto in rosso e nero che il ventidue luglio, a cura dello Spett. Studio Notarile Grufola, Grufola e Zappa-scava sarebbero stati venduti all'asta gli effetti del defunto Egr. sig. Bilbo Baggins, Casa Baggins, Vicolo Cieco, Sottocolle, Hobbiton. La vendita avrebbe avuto inizio alle dieci precise. Oramai era quasi ora di pranzo, e la maggior parte delle cose erano già state vendute, per prezzi che variavano da quasi niente a quattro soldi (cosa non del tutto insolita in questo tipo di aste). I cugini di Bilbo, i Sackville-Baggins, erano, infatti, indaffaratissimi a prendere le misure delle stanze per vedere se i loro mobili ci sarebbero stati bene. In breve, Bilbo era stato oggetto di una dichiarazione di morte presunta, e non tutti quelli che lo avevano dichiarato furono spiacenti di scoprire che la presunzione era illegittima.»
Nel Signore degli Anelli, invece, conosciamo Lobelia Sackville-Baggins moglie del cugino di Bilbo Baggins, Otto, e mamma di Lotho. Ritroviamo l'intera famiglia invitata alla Festa per il 111° compleanno di Bilbo («Nemmeno i Sackville-Baggins furono dimenticati: Otto e sua moglie Lobelia erano infatti tra i presenti») con Lobelia che ricevette un “simpatico” regalo da Bilbo:
«Per LOBELIA SACKVILLE-BAGGINS, in REGALO», su di una cassetta di cucchiaini d'argento. Bilbo era convinto che, quando lui era stato via per la prima volta, Lobelia si era impossessata di gran parte della sua argenteria. Lei lo sapeva benissimo; perciò, quando sul tardi arrivò anche lei, afferrò subito il significato recondito... ma pure i cucchiaini.».
E Lobelia Sackville-Baggins con suo marito Otto e suo figlio Lotho ritornano in tantissimi altri passi del libro. Il nome di Lobelia deriva dal nome del fiore introdotto
nel XVIII secolo dall'Africa e dalle Americhe, non coltivato diffusamente in
Inghilterra fino al diciannovesimo secolo. Mentre il cognome «ricorda la
poetessa Vita Sackville-West, progettista del grande giardino del castello di
Sissinghurst nel Kent piantato dal 1930, e potrebbe essere un omaggio a lei»
come scrive Dinah Hazell in The Plants of Middle-earth: Botany and
Sub-creation (Kent State University Press, 2006, p. 10).
Simon, scrittore e nipote di Tolkien, sul suo sito una volta scrisse che:
«Vita Sackville-West è stata a lungo considerata la fonte per il personaggio di
Lobelia Sackville-Baggins» anche se il carattere di Lobelia, scrisse Tolkien a
Rayner Unwin l’8 dicembre 1955, credo di averlo copiato da quello di un'ignara vecchia signora (Lettere 177).
Ai Sakville-West, così come riportato dal Forum di Minas Tirth, è legata una famosa disputa su una eredità
riguardante una proprietà che li vide coinvolti e qui non si può
non pensare ai Sackville-Baggins e tutta la vicenda legata a Bag End narrata ne
Il Signore degli Anelli.