sabato 2 luglio 2016

Tolkien e l'Oxford English Dictionary nel volume 10 parte 2, 1928


A New English Dictionary on Historical Principles Vol. X Part II. V-Z
(dal 1933 Oxford English Dictionary).
The Philological Society
A cura di Sir James A. H. Murray, Henry Bradley, W. A. Craigie e C. T. Onions
Oxford: Clarendon Press
1° ed. 1928, pp. 1171
Rilegato grande formato


Il New English Dictionary on Historical Principles (NED), comunemente conosciuto come Oxford English Dictionary (OED) dal 1933, è il monumentale dizionario storico pubblicato dalla Oxford University Press della lingua inglese antica e moderna. Anche se promosso nel 1857 a Londra dalla Philological Society, sotto la direzione di Sir James Murray i lavori iniziarono a pieno regime nel 1879. La redazione iniziò nel 1884 e la pubblicazione si concluse con questo decimo volume, parte II, nel 1928. Nel 1933 si ebbero i 13 volumi (12 più un Supplement) e l’edizione ridotta, lo Shorter Oxford Dictionary, iniziata nel 1902. L’opera prevede un’ordinazione delle definizioni tenendo conto della prima comparsa, corredate dalle citazioni e, dove possibile, delle date. Nel 1989 è stata pubblicata una seconda edizione in venti volumi.


I volumi del NED, furono pubblicati nel seguente ordine:
Vol. 1 “A-B”, 1888
Vol. 2 “C”, 1888
Vol. 3 “D-E”, 1897
Vol. 4 “F-G”, 1901
Vol. 5 part. 1 “H”, 1901
Vol. 5 part. 2 “I-J-K”, 1901
Vol. 6 part. 1 “L”, 1903
Vol. 6 part. 2 “M-N”, 1908
Vol. 7 “O-P”, 1909
Vol. 8 part. 1 “Q-R”, 1914
Vol. 8 part. 2 “S-Sh”, 1914
Vol. 9 part. 1 “Si-Sq-St”, 1919
Vol. 9 part. 2 “Su-Sz-Th”, 1919
Vol. 10 part. 1 “Ti-U”, 1926
Vol. 10 part. 2 “V-W-X-Y-Z”, 1928
Vol. 11 Supplement, 1933


Per questo volume, i curatori furono:

V.
By W. A. Craigie
M.A. Oxon., M.A., L.L.D., St. Andrews, Hon. D.Litt. Calcutta;
Professor of English in the University of Chicago;
Sometime Rawlinson and Bosworth Professor in the University of Oxford

W.
By Henry Bradley
M.A., Hon. D.Litt. Oxon; Hon. Ph.D. Heildeberg

X. Y. Z.
By C. T. Onions
M.A., Oxon., M.A. Lond.; Fellow of Magdalen College;
Reader in English Philology in the University of Oxford


Tolkien e il NED
Al rientro dalla guerra, seppur non ancora congedato, a Tolkien fu concesso di trovare un’occupazione civile e, vista la difficoltà a ottenere un ruolo nell’Università, all’inizio di novembre 1918 accettò la proposta del suo ex tutore in antico islandese William Craigie, succeduto a Murray alla guida del gruppo di studio che stava completando il NED (leggi qui), di collaborare al Dizionario diventando assistente di Henry Bradley. Tolkien iniziò a lavorarci nel gennaio 1919 all’interno dell’ex edificio Ashmolean in Broad Street, a pochi passa dalla sua abitazione in St. John Street, con lui diverse persone che lavoravano presso l’Università e che prestavano la propria opera durante le ore libere. Sotto la supervisione di Bradley, Tolkien cominciò a lavorare sulle parole che iniziavano con la lettera W e, il 3 aprile, dopo le correzioni e l’approvazione di Bradley, le prime parole furono inviate alla Oxford University Press per la composizione tipografica. Man mano Tolkien prese familiarità con il suo lavoro al punto che Bradley ridusse di molto le correzioni. Nel frattempo passò sotto la supervisione di Charles T. Onions.
Grazie al lavoro presso il Dizionario, e quello di tutoraggio agli studenti, poté permettersi di affittare una piccola casa al numero 1 di Alfred Street (oggi Pusey Street) dove si trasferì con la famiglia il 17 settembre 1919. Il lavoro gli consentì anche di potersi permettere una persona che aiutasse sua moglie Edith.
La collaborazione cessò alla fine di maggio 1920, poco prima di cominciare la sua carriera universitaria come Lettore di Lingua inglese all’Università di Leeds. L'esperienza al Dizionario gli portò a dire di “aver imparato più in quei due anni che in qualsiasi altra situazione nella sua vita”. Il 20 gennaio 1922, Tolkien tenne un discorso sul NED durante un incontro congiunto promosso dalla Yorkshire Dialect Society e dalla English Association presso l'Università di Leeds. E il 26 giugno dello stesso anno inviò una cartolina a Henry Bradley, sperando che questi si fosse ripreso da una malattia (morirà il 23 maggio dell’anno dopo), dove incluse un enigma in versi in Old English sulla base di una filastrocca, Enigma Saxonicum Nuper Inventum.
I fascicoli del Dizionario che lo videro direttamente impegnato, poi raccolti in questo volume del 1928, furono: W-Wash (publblicato nell'ottobre 1921), Wash-Wavy {maggio 1923), Wavy-Wezzon (agosto 1926), Whisking-Wilfulness (novembre 1924), e Wise-Wyzen (aprile 1928). Il suo lavoro fu molto apprezzato dai curatori del Dizionario tanto che Bradley prima scrisse che per le parole walnut, walrus, e wampum Tolkien aveva trovato "elementi etimologici e suggerimenti non riportati in altri dizionari" (Introduzione al fascicolo W-Walsh). E nel 1925, nella lettera di referenza per la candidatura di Tolkien alla cattedra di Rawlinson and Bosworth in anglosassone a Oxford, scrisse:

Il suo lavoro dà prova di una padronanza insolitamente approfondita dell'anglosassone, dei fatti e dei principi della grammatica comparata delle lingue germaniche. In effetti, non ho alcuna esitazione nel dire che non ho mai conosciuto un uomo della sua età che fosse per questi aspetti simile.

Il 16 marzo 1933, quand’era gia Rawlinson and Bosworth Professor in Anglosassone all’Università di Oxford, Tolkien scrisse a Kenneth Sisam, per il quale aveva curato A Middle English Vocabulary, che era molto felice perché aveva ricevuto il set completo dell’Oxford English Dictionary.

Uno dei fogli di Tolkien con la sua descrizione della parola warm.
Il testo poi pubblicato nel volume

Tutto il lavoro compiuto da Tolkien per l’OED, è stato raccontato magnificamente in The Ring of Words: Tolkien and the Oxford English Dictionary da Peter Gilliver, Edmund Weiner e Jeremy Marshall, tre importanti redattori dell’OED.
Nel loro volume raccontano il contributo dato da Tolkien e offrono una panoramica sul linguista analizzando anche l’origine di alcune parole come "hobbit", "Mithril", “Smeagol" “Ent" e “worm”. Una vera e propria scoperta per gli appassionati di Tolkien narratore e docente ricchissimo di materiale d’archivio unico nel suo genere, giacché gli autori sono stati in grado di esaminare gli appunti su cui Tolkien scrisse le bozze per le definizioni e le etimologie delle diverse parole.


Secondo I tre autori Tolkien lavorò alle seguenti parole:

Waggle (sostantivo e aggettivo)
Waggly
Wain
Waist
Waistband
Waist-cloth
Waistcoat
Waistcoated
Waistcoateer
Waisted
Waister
Waistless
Waist-rail
Waist-tree
Wait-a-bit
Waiter
Waitership
Waiting (sostantivo e aggettivo)
Waiting-maid
Waiting-man
Waiting-room
Waiting-woman
Waitress
Wake (sostantivo e verbo)
Wake-robin
Wake-wort
Waldend
Wallop (sostantivo e verbo)
Walloper
Walloping (sostantivo e aggettivo)
Walm (sostantivo e verbo)
Walming
Walnut
Walrus
Wampum
Wampumpeag
Wan (sostantivo, aggettivo e verbo)
Wander (sostantivo e verbo)
Wanderable
Wandered
Wanderer
Wandering (sostantivo e aggettivo)
Wanderment
Wander-year
Wandreth
Wane (sostantivo, aggettivo e verbo)
Want (sostantivo e verbo)
Want-louse
Wariangle
Warlock (sostantivo e verbo)
Warlockry
Warm
Weald
Wealden
Wealding
Wield
Wild
Wold


Mentre il biografo di Tolkien, Humphrey Carpenter, in alcune sue note, sostenne che lavorò anche su:

Wasp
Water
Wick
Winter



Curiosità
Il lavoro svolto all’OED e le persone che vi erano direttamente coinvolte – i quattro curatori Murray, Bradley, Craigie e Onions – finirono in uno dei racconti brevi di Tolkien, Farmer Giles of Ham (it. Il cacciatore di draghi).
In ogni caso, la proprietà è la proprietà, e con quelli che sconfinavano nei suoi campi il Fattore Giles usava metodi sbrigativi che pochi riuscivano a sfidare. Cosi sinfilò le brache, scese in cucina e prese il suo schioppo che era li appeso al muro. Gualcuno potrà chiedersi cosa fosse uno schioppo. Ebbene, questa stessa domanda, si dice, fu posta ai Quattro Saggi Letterati di Oxenford, i quali, dopo lunga riflessione, risposero: “Uno schioppo è un fucile corto di grosso calibro che spara molti proiettili o pallottole, in grado di arrecare morte entro un raggio limitato ma senza una mira precisa (oggi sostituito, nei paesi civilizzati, da altre armi da fuoco)”.
A ogni modo, lo schioppo del Fattore Giles aveva una bocca ampia che si allargava come una tromba, e non sparava proiettili o pallottole, ma qualsiasi cosa Giles riuscisse a trovare e a ficcarci dentro. E non arrecava morte perché il fattore lo caricava raramente, e non sparava mai. In genere, era sufficiente solo farlo vedere. E questo paese non era ancora civilizzato, per cui lo schioppo non era ancora stato sostituito: anzi, era l’unico tipo di fucile esistente, ed era anche raro. La gente preferiva l'arco e le frecce, e usava la polvere da sparo per lo piŭ per i fuochi dartificio.
(pp. 28-29)



Il riferimento è stato ben illustrato da Christina Scull e Wayne G. Hammond nell’edizione ampliata e amnotata del Cacciatore a pagina 123.
prese il suo schioppo (...) usava la polvere da sparo per lo più per i fuochi d’artificio".La definizione di schioppo (blunderbuss, dall'olandese donder, “tuono" + bus, “arma da fuoco") è presa alla lettera dall’Oxford English Dictionary. I “Quattro Saggi Letterati di Oxenford" (nel prologo ai Racconti di Canterbury di Chaucer si legge: “c'era un Letterato di Oxenford", ovvero Oxford) sono probabilmente i quattro curatori dell’Oxford English Dictionary: ]ames A. H. Murray, Henry Bradley, W. A. Craigie e C. T Onions; vedi anche l’lntroduzione, a p. 15. Nella prima versione della storia, Giles riempiva il suo schioppo con “vecchi chiodi, e pezzi di piombo, pezzi di teiere rotte, e vecchie catene, ossi e pietre, e molta ovatta. Poi mise la polvere da sparo nell'altra estremità" (p. 94).


Così come Tolkien inserì il riferimento nel testo The Notion Club Papers, pubblicato poi da Christopher Tolkien nel volume IX della History of Middle-earth, Sauron Defeated:
“'Yes, doink has come on a lot lately,' said Lowdham. 'But it's not brand-new, of course. I think it's first recorded, in the Third Supplement to the N.E.D., in the fifties, in the form dŏing: seems to have started in the Air Force in the Six Year's War"― Arundel Lowdham



PREFAZIONE ALLA LETTERA W.

Nel volume con la lettera W sono state discussi 6087 lemmi prinicipali, 2845 compinazioni speciali, 3766 combinazioni evidenti, 3820 voci subordinate per un totale di 16.518 parole. Il numero di citazioni illustrate per l'intera lettera W è di 94.097. La lettera W è notevole e si divide in due lunghe serie WH, che copre 102 pagine, e WR, che ne copre 63.
La maggior parte del vocabolario risale all’Old English, con una storia continua fino a oggi. Water, con i suoi composti e derivati, riempie 90 colonne; a seguire per numero, wash, way, white, will, wind, with, wood, work, write. In wh~ le relative interrogative what, which, who, why, etc. coprono più di 80 colonne. Tutte queste parole sono affini al West Germanic o Common Teutonic; alcuni hanno più ampia connessioni con la lingua indo-europea. Due parole comuni, woman e worship, sono composti peculiari Old English. Vi è un gran numero di prime adozioni dalla lingua scandinava tra i quali wand, want, wassail, weak, whirl and whirlwind, window, wing, wrong. E poi contributi Olandesi e Low German waft, wagon, wainscot, walrus, welter, wriggle, wrack. Dal francese antico un buon numero di lemmi, fra i quail wage, wait, war, warden, warrant, waste, wreck; alcuni di questi presentano doppie in g (as gage, guardian); tutte sono in uultima analisi di origine teutonica. Dalla lingua degli indiani d'America otteniamo wampum, wapiti, wigwam; dall’australiano, wallaby, waralah, wombat, wurley. Il numero di voci di nomi propri e appellativi derivati ​​è notevole; e ammontano a ben più di un centinaio.
Il lavoro volontario per questa lettera è iniziato nel lontano 1881 con la signora L. J. Walkey che ha organizzato il materiale originale per Wa e We in ordine alfabetico e cronologico durante 1881-1884; lo stesso è stato fatto per Wh-Wy nel 1882 da Mr. H. S. Tabor, che ha anche unito la vecchia e la nuova serie di slittamenti per Whe-Wy nel 1882-1884. Wa-Wha è stata gestita dal Rev. W. H. Beckett durante il periodo 1882-1901; Wh-Wy era sub-curato dal Rev. G. B. R. Bousfield nel 1891-1894, e W-Wi (con le aggiunte di nuovo materiale) da parte del Rev. W. B. R. Wilson nel 1913-1919.

Durante il corso di redazione della lettera W, che ha avuto inizio nel 1919, un aiuto esterno è stato dato nella lettura delle bozze da parte delle signorine Edith ed E. P. Thompson per la maggior parte della lettera, dal signor G. R. Carline e il Rev. W. B. R. Wilson su alcune prime porzioni, dal dott. G. F. S. Friedrichsen per Wh-worling, e dal dr. G. Ch. van Langenhove e il reverendo J. B. Johnston per Wr. Assistenza nella verifica delle citazioni nel British Museum è stato dato dal defunto signor W. W. Jenkinson, dal Sig R. J. Whitwell, e (alla fine) dal sig F. S. Sieveking. Mr. Whitwell, per molti anni, ha contribuito generosamente alla prova storica di molti articoli. Un’assistenza esterna di esperti su punti particolari è stato data dal sig R. Ashton, bibliotecario a Blackburn, il signor St. Clair Baddeley, il professor Paul Barbier di Leeds, il defunto signor A. F. Bettinson del National Sporting Club, il signor C. E. Early di Witney, Il curatore del Field, professori Fiedler, Neville Forbes, e George S. Gordon di Oxford, il signor F. W. Geary, segretario del Thames Conservancy, il dottor Alfred Gotze di Giessen, il Rev. dr. Claude Jenkins, Lt.-Col . JH Leslie, John Lister di Shibden Hall, Halifax, il signor R. G. Marsden, il signor Hugh Marwick, Orkney, il signor A. Mcillet, il prevosto di Oriel, Sir Frederick Pollock, Col. EH Richardson, il defunto signor W. H. Stevenson, Antoine Thomas, il Dr. E. J. Thomas della University Library di Cambridge, e il signor F. H. Wedgwood. A questi va aggiunto il grato riconoscimento, oltre che al Bibliotecario delle Bodley’s e dai suoi assistenti, il cui aiuto pronto e generoso ha notevolmente facilitato le ampie ricerche imposti al personale del dizionario.


La redazione regolarmente impegnata sulla lettera W consisteva in tre sezioni: quattro membri associati con il dottor Bradley fino alla sua morte, vale a dire. Walter Worrall (che aveva appositamente preparato porzioni di We e Wo), il signor W. J. Lewis, il signor H. J. Bayliss, e la signorina E. S. Bradley; tre appartenenti al personale del dott Craigie (principalmente impegnata sul Wr), vale a dire il signor G. Watson, la signora L. F. Powell, e la signorina Rosfrith A. N. R. Murray; e tre appartenenti al personale del signor Onions, vale a dire il signor A. T. Maling, M.A., il signor F. J. Sweatman, M.A., e il signor J. W. Birt. Per loro i curatori rivolgono apprezzamenti per la loro collaborazione precisa e scrupoloso in un compito che non ha eguali e non è stata suprato in nessun campo della ricerca.
La storia della preparazione di questa lettera è segnata da due eventi eccezionali, la morte del dr. Henry Bradley, il curatore più anziano, il 23 maggio 1923, e la nomina nel 1925 del dott Craigie a professore presso il Dipartimento di inglese dell'Università di Chicago. Questi eventi, dal 1921, uniti agli impegni del signor Onions su opere collaterali, hanno contribuito ad un ritardo che ha, però, portato al felice risultato di essere pubblicato nell’anno del cinquantesimo anniversario della sua prima associazione con il nome di James A. H. Murray come curatore, sotto gli auspici dei della Clarendon Press.

W. A. ​​CRAIGIE.
C. T. Onions.

Novembre 1927.