Finalmente l’editore inglese HarperCollins pubblicherà il 22 settembre 2016 il facsimile della prima edizione dello Hobbit del 1937!
Scrive l’editore inglese:
Questo sontuoso gift set include una replica della rarissima prima edizione d Lo Hobbit, l'unica edizione in cui si potrà ora leggere la versione originale della storia che Tolkien riscrisse quasi 30 anni più tardi.Lo Hobbit è stato pubblicato il 21 settembre 1937 con una tiratura di 1.500 copie. Con un bel disegno di copertina e una decina di disegni in bianco e nero dello stesso autore, il libro si dimostrò molto popolare e fu ristampato poco dopo.La difficoltà nel trovare la prima edizione ha portato a prezzi elevati le copie oggi in vendita, lontano dalla portata della maggior parte degli appassionati di Tolkien. Inoltre, le successive modifiche del testo - in particolare quelli per il quinto capitolo quando Tolkien decise di ampliare il testo fino ad allinearlo con Il Signore degli Anelli – porta la possibilità di leggere il testo nella sua forma originale abbastanza difficile.Questa è una speciale ristampa della prima edizione affinché la storia di Tolkien possa essere goduta nella sua forma originale.
Si cita un set in quanto, la prima notizia di questa ristampa risale al 2014 allorquando fu annunciato per il 75° anniversario della pubblicazione, un set composto dal volume, un CD con le registrazioni di Tolkien che legge alcune sue parti e un libretto con la storia di come il libro giunse alla sua pubblicazione nel 1937. La pubblicazione, poi, fu spostata al 2015 giungendo a quella definitiva, il 22 settembre 2016 ricordando che il prossimo anno si festeggerà l’80° anniversario.
Oggi, un'edizione del 1937 costa svariate migliaia di euro - e se firmata da Tolkien il prezzo sale in modo esponenziale - e l'idea di stampare un'edizione facsimile soddisfa due tipologie di appassionati: il collezionista che non può acquistare una copia originale per la sua collezione e il lettore che vorrebbe leggere la storia nella sua prima versione originale.
Ma cosa ha di particolare la prima edizione del 1937?
La prima edizione de The Hobbit vide la luce in Inghilterra il 21 settembre 1937 in 1500 copie. Il testo era differente da quello che oggi conosciamo in quanto il libro raccontava una storia a sé e Il Signore degli Anelli non era ancora nella mente del suo creatore.
Nella prima edizione troviamo le avventure dell’hobbit Bilbo Baggins dove, per ovvie ragioni, l’anello trovato nella caverna di Gollum non ricopre un ruolo fondamentale se non una parte marginale utile al prosieguo della storia per via della sua capacità di rendere invisibile il portatore dopo averlo indossato. Un comune anello magico che, alla data di apparizione del libro, non aveva nessun ruolo né in quella storia né tanto meno in quelle a venire.
Fu il grande e inaspettato successo del libro a spingere Tolkien – su pressione di lettori ed editore – ad immaginare un sequel con protagonisti gli hobbit. Un lavoro che all’inizio non prevedeva un ruolo fondamentale dell’anello ma che con la stesura del Signore degli Anelli cominciò magicamente ad assumere.
La storia della nascita de Il Signore degli Anelli è nota e affascinante e vede il professor Tolkien scrivere e riscrivere interi capitoli e cancellare e introdurre nuovi e vecchi personaggi. Una storia, quella della stesura, lunga ben 16 anni partita probabilmente già nel 1938 e che attraversò persino un conflitto mondiale. Agli interessati, consiglio la lettura di due volumi “La Realtà in Trasparenza – Lettere 1917-1973” e “La Biografia di Tolkien”, entrambi curati da Humphrey Carpenter.
La pubblicazione de Il Signore degli Anelli, tra il 1954 e 1955, pose seri problemi a Tolkien dal punto di vista narrativo. La nuova opera, infatti, prendeva spunto da Lo Hobbit del 1937 ed era ad essa legata da quell’anello che in principio ricopriva una piccola parte nell’economia del libro. In particolare c’era un capitolo che “stonava” capace di confondere il lettore che si apprestava, dopo aver letto le avventure di Bilbo Baggins, a leggere la storia della Guerra dell’Anello. Il capitolo era il quinto “Indovinelli nell’oscurità” dove Bilbo Baggins trovava per caso l’Anello che apparteneva a Gollum portandolo via con sé.
Nell’edizione del 1937, la storia del ritrovamento era ben diversa da come la conosciamo. Gollum non era una creatura malvagia e non aveva assolutamente intenzione di mangiare Bilbo Baggins e l’anello veniva messo da lui in palio nella nota gara degli indovinelli. Si leggeva di Gollum sincero e cordiale che arrivò persino a scusarsi con l’hobbit alla fine del capitolo e ad indicargli pure la via d’uscita. È evidente come questa versione fosse differente con quella del Signore degli Anelli dove l’Anello corromperà il suo portatore, con un Gollum altamente corrotto dal potere e che ricoprirà un ruolo centrale nella nuova storia.
Per far sì che la storia trovasse omogeneità, Tolkien nell’edizione del 1951 riscrisse il quinto capitolo in modo che all’uscita del nuovo libro tutto scorresse in maniera omogenea. Di più, trovò un escamotage letterario che vedeva Bilbo, già tentato dall’Anello, mentire a Gandalf sulla storia del suo ritrovamento. Nell’edizione che precedeva il nuovo libro, Tolkien inserì una nota al lettore dove spiegava il perché del cambiamento.
Lo Hobbit, successivamente, vide altre modifiche e correzioni – le ultime furono quelle del 1966 che ci hanno consegnato l’edizione definitiva – utili ad riallinearlo alla storia della Terra di Mezzo e di alcuni personaggi de Il Signore degli Anelli.
Dei ritardi ne ha scritto anche l'Associazione Italiana Studi Tolkieniani nel 2014, recentemente ripreso da Tolkien Italia.