Un buon collezionista tolkieniano non può restare 'indifferente' ad autori e libri che in qualche modo hanno un'attinenza con le opere o la vita del professor Tolkien. Soprattutto se l'autore si chiama Clive Staples Lewis e le opere formano una trilogia come Lontano dal pianeta silenzioso, Perelandra e Questa orribile forza.
A tutti è noto il rapporto di amicizia e stima che esisteva tra i due professori di Oxford: la filologia, gli Inklings, l'Eagle and Child, le letture e la scrittura, la religione, gli stessi amici.
Un legame forte che li ha accompagnati per tutta la vita.
Quelli che vi presento sono i volumi che compongono la 'Space Trilogy', una trilogia che vede come protagonista il filologo Elwin Ransom che, trasportato sul pianeta Malacandra e poi su Perelandra (i nomi indigeni che designano i nostri Marte e Venere), osserva come la fede in Dio si sviluppi in questi due mondi diversamente dalla Terra (il "pianeta silenzioso"). Alcuni commentatori hanno designato per la trilogia il termine fanta-teologica, in quanto oltre a contenere le vicende narrative è ricca di digressioni filosofiche sulla teologia.
Perché, oltre al rapporto tra l’autore di Narnia e quello de Il Signore degli Anelli, questa trilogia è interessante sul piano tolkieniano? I motivi sono principalmente due.
Primo. La genesi della trilogia lewisiana
Da quanto si racconta, Lewis avrebbe scritto la Trilogia Spaziale a seguito di una scommessa fatta proprio con l'amico J.R.R. Tolkien. Oggetto della scommessa, l’impegno di Lewis nello scrivere tre libri con ambientazione lontana nello spazio (Space Trilogy), e Tolkien con la scrittura di altrettanti libri ambientati però lontano nel tempo.
Entrambe le trilogie avrebbero dovuto avere come punto di riferimento il Mito e la sua riscoperta. A quanto pare Tolkien non riuscì a completare il suo "viaggio", un romanzo intitolato La strada perduta (The Lost Road) che avrebbe ripreso la mitologia del Silmarillion, e che compare come quinto volume della HoME, al contrario di Lewis che scrisse, tra il 1938 e il 1945, questa trilogia.
Secondo. Tolkien e l’orribile forza
La seconda motivazione è strettamente legata al terzo volume di questa trilogia che però la lascio scoprire a chi avrà piacere di leggere questo bellissimo libro.
I libri che qui presento sono tutti e tre prime edizioni, rispettivamente 1951, 1951 e 1953 e pubblicate per la prima volta in Italia da Arnoldo Mondadori Editore nella collana “Medusa” de "I Grandi Narratori di ogni Paese".
Lontano dal pianeta silenzioso
di C.S. Lewis
Traduzione di Franca degli Espinosa
Arnoldo Mondadori Editore, Milano, pp. 219
Collana Medusa, vol. 270
1° ed. marzo 1951
Rilegato con sovraccoperta
Note
E' il primo libro di una "trilogia interplanetaria": tre romanzi avventurosi e fantastici, che hanno fatto furore in Inghilterra e sono serviti a C.S. Lewis per dissertare nuovamente (vedi Lettere di Berlicche, B.M.M. n. 129) sul destino morale del nostro mondo. Questo primo racconto, cui seguiranno gli altri due prossimamente, si svolge sul pianeta Malandra e sulla Terra; personaggi: gli abitanti di quello strano pianeta e tra inglesi: Welson, uno scienziato fanatico, cinico ed egoista; Devine, un furbo e matricolato commerciante, e Ransom, un ingenuo professore di filologia che si è imbarcato contro voglia nella curiosa avventura. Gli abitanti di Malandra: i krossa, esseri razionali, mezzi uomini e mezzi animali,; i sorn, giganti con lunghissime gambe e grossissime teste; i pfifitriggi, artisti e architetti di quella società; gli edila senza corpo che non sono sottomessi alle leggi dello spazio e del tempo, e infine Oyarsa, lo strano reggitore, che tutto vede e che tutto sa. Come vivono questi esseri? Come amano? Quale morale hanno? La fantasia di C.S. Lewis che supera la fantasia di Wells e si avvicina alla ricca immaginativa di Swift, risponde a queste domande, narrando la strana avventura di questi tre humoi (uomini) su Malandra. In tempi di piatti volanti e di "marziani" Lontano dal pianeta silenzioso è un romanzo di estremo interesse per ogni lettore.
Perelandra
di C.S. Lewis
Traduzione di Franca degli Espinosa
Arnoldo Mondadori Editore, Milano, pp.309
Collana Medusa, vol. 289
1° ed. novembre 1951
Rilegato con sovraccoperta
Note
E' il primo libro di una "trilogia interplanetaria": tre romanzi avventurosi e fantastici, che hanno fatto furore in Inghilterra e sono serviti a C.S. Lewis per dissertare nuovamente (vedi Lettere di Berlicche, B.M.M. n. 129) sul destino morale del nostro mondo. Perelandra, pur essendo la continuazione di Lontano dal pianeta silenzioso che narra la storia di Ransom su Marte dove incontra fra gli altri esseri gli Eldiaìla e l'Oyarsa, può essere letto a sé. Di nuovo Ransom si è imbarcato in un'avventura originale: questa volta sul pianeta Perelandra dove incontra strani animali e stranissime persone che non conoscono né il peccato né la morte. Ma incontra anche Weston, uno dei protagonisti del primo libro, lo scienziato fanatico, cinico ed egoista, che incarna il principio del male e tenta con ogni mezzo di indurre a peccare una strana abitatrice di quel luogo. La nuova storia permette a Lewis di trattare del bene, del male e del destino dell'uomo, ricreando con la fantasia, con originalità di spunti e di particolari, la lotta fra il bene e il male sostenuta dai nostri progenitori Adamo ed Eva: ma questa volta la vittoria non è del Maligno o del Tentatore: questi è vinto e domato. Non si preoccupi il lettore: la storia pur ricca di note polemiche e di discussioni è un vero romanzo scritto con la freschezza naturale di Lewis: anzi il lettore rimarrà curioso di conoscere Maldelil, l'alfa e l'omega della vita, l'essere che tutto sa.
Questa orribile forza
di C.S. Lewis
Traduzione di Franca degli Espinosa
Arnoldo Mondadori Editore, Milano, pp. 481
Collana Medusa, vol. 310
1° ed. gennaio 1953
Rilegato con sovraccoperta
Note
Questa orribile forza è il terzo e ultimo volume della trilogia interplanetaria di C.S. Lewis. Dal pianeta Malacandra (Lontano dal pianeta silenzioso, Medusa n. 270) siamo passati su Perelandra (Medusa n. 289) per arrivare con questo terzo volume, alla fine del ciclo, sul nostro pianeta. Ransom ne è ancora il protagonista in lotta con Weston, il principio del male e del peccato. E' la storia di Jane e Mark, giovani sposi i quali per vie diverse si trovano coinvolti in due potenti organizzazioni che lottano fra di loro per la vita e la morte. Ma mentre Jane per le sue facoltà medianiche riesce a mettersi in contatto con l'organizzazione che rappresenta il principio del bene e della libertà, il marito, spinto da ambizioni scientifiche e da bisogno economico, si trova impegnato con l'orribile forza che in nome del progresso scientifico vorrebbe rendere schiava tutta l'umanità. Sovraumana è la lotta che il principio del bene deve condurre, lotta che trova in Ransom il capo ideale il quale, aiutato dagli strani geni incontrati su Malacandra e Perelandra e con l'ausilio del mago Merlino evocato per magia, riesce a salvare l'umanità, mentre tutto crolla, distruggendo la moderna Babele. Nuovamente C.S. Lewis disserta sui problemi fondamentali dell'uomo: tirannia e libertà, bene e male, scienza e progresso e con la sua smagliante fantasia che colora di sempre nuovi bagliori i fatti, traduce in un'opera altamente narrativa un dramma vissuto ai nostri giorni e sul nostro pianeta.