sabato 14 marzo 2015

Le fate nell'ombra di MacDonald, prima edizione Rusconi in pelle e cofanetto


Le fate nell’ombra
di George MacDonald
Traduzione di Giorgio Spina
Rusconi, Milano, pp. 213
2° ed. 1990
Illustrazione di copertina di Piero Crida
Rilegato in pelle con cofanetto


Info
Nell’aprile 1970, la Ballantine Books ripubblica nella celebre collana Ballantine Adult Fantasy il libro di George MacDonald, Phantastes: A Faerie Romance for Men and Women, pubblicato per la prima volta a Londra nel 1858. Phantastes è il primo lavoro in prosa pubblicato dallo scrittore e divenne un punto di riferimento per gli autori del genere fantasy come lo stesso C.S. Lewis che, nel suo libro Suprised by Joy, scrisse che la sua immaginazione era stata 'battezzata' dalla lettura di Phantastes e nella sua biografia

«Le scorrazzate nei boschi, i nemici spettrali, le donne buone e cattive di quel racconto erano abbastanza vicini alle mie abituali fantasie da affascinarmi senza darmi la percezione di un cambiamento. Fu come se qualcuno mi trasportasse di là da un confine, o come se fossi morto in un paese e non riuscissi a ricordare come fossi risorto in un altro. Perché, in un certo senso, il nuovo paese somigliava esattamente al vecchio. Vi trovai tutto ciò che mi aveva affascinato in Malory, Spenser, Morris e Yeats. Ma in un altro senso era tutto diverso. Non conoscevo ancora (e ci misi molto ad apprenderlo) il nome della nuova atmosfera, l’ombra luminosa che posava sui viaggi di Anodos. Era la santità. Per la prima volta il canto delle sirene somigliava alla voce di mia madre e della mia bambinaia. […] Non avevo la più pallida idea in che cosa mi fossi addentrato comprando Phantastes.»

Rusconi pubblica il libro di MacDonald per la prima volta nel 1977 con il titolo Anodos nella collana “Narrativa Rusconi” dove compare anche “J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli” (p. 215) e vi allega una fascetta con su scritto Il Tolkien dell’Ottocento, per poi ripubblicarlo con il titolo definitivo nel 1990, Le Fate nel’ombra, in due versioni con sovraccoperta – che come quella di Anodos è disegnata da Piero Crida -  e questa in pelle con cofanetto.


Tolkien e MacDonald e Phantastes
Nella biografia, Humphrey Carpenter scrive che diverse fuorno le storie di MacDonald che Tolkien aveva apprezzato durante la sua infanzia come The Princess of the Goblin, che avrebbe anche letto più tardi ai suoi figli.

In una lettera a L.M. Cutts, Tolkien osserva come per la creazione degli Ent, «forse abbia avuto una qualche lontana influenza» il passo presente nel libro Phantastes, capitolo III:

"Trust the Oak," said she; "trust the Oak, and the Elm, and the great Beech. Take care of the Birch, for though she is honest, she is too young not to be changeable. But shun the Ash and the Alder; for the Ash is an ogre,—you will know him by his thick fingers; and the Alder will smother you with her web of hair, if you let her near you at night."

E, nel 1964, allo stesso Tolkien fu chiesto di scrivere la prefazione alla nuova edizione americana di The Golden Key che in un primo momento accettò ma poi non terminò scrivendo ai committenti che non era un fervido ammiratore come lo era il suo amico C.S. Lewis


Si rimanda, per un approfondimento, ai diversi saggi in circolazione e on line al testo di Jason Fisher Reluctantly Inspired: George MacDonald and J.R.R.Tolkien.


Questa splendida e ricercata edizione, presenta le stesse caratteristiche di un altro libto tolkieniano a noi molto familiare, Il Signore degli Anelli del 1970 detto "pelle marrone" con cofanetto.
L'unica differenza tra i due libri, oltre l'anno di edizione, è la presenza solo sul testo tolkieniano della numerazione da 1 a 300 e l'indicazione ad personam.