Transactions of the Philological Society 1946
Curato
da Miss A. Woodward
1° ed. 1947
David Nutt (A.G. Berry)
Londra
Brossura
Questo numero della rivista della Società Filologica ha due particolarità, una delle quali la rende unica. La prima è data dalla presenza del saggio The Devil’s Spout. A Contribution to the Study of New Linguistic Material in the Germanic Languages firmato dalla filologa Simonne d’Ardenne. L'ex allieva di Tolkien negli anni Trenta, autrice di Þe Liflade ant te Passiun of Seinte Iuliene (1936 rist. 1961), firmò uno studio sull'etimologia e sul significato del sostantivo "tutel" (che si trova solo nell’Ancrene Wise, Corpus 402, ff. 18v/13, 20v/12, 57v/15) e il verbo relativo "tutelin" (vedi Corpus 402, f . 57v/16 tuteleð), che la d'Ardenne fece risalire a un gruppo germanico precedente traducendolo 'beccuccio' (sostantivo e verbo), e rilevando che nell’XI e XII secolo le immagini mostravano i demoni con nasi lunghi come tronchi.
La d'Ardenne inserì una nota nella quale ringraziava Tolkien: "I miei ringraziamenti sono dovuti al Professor J.R.R. Tolkien, che mi ha aiutato nella sistemazione del materiale qui presentato."
La seconda particolarità che rende unico questo volume è data dal suo precedente proprietario, la cui firma appare all’interno del
volume, 'Ragnar Furuskog, 15.4.1947' edalle diverse note che il Furuskog aggiunse a matita al solo testo della d’Ardenne.
Dov'è la particolarità? Che Ragnar Furuskog, la S. R. T. O. d'Ardenne e J. R. R. Tolkien furono protagonisti di un diverbio nato tra il 1944 e il 1948 che finì letteralmente... sulle riviste. Una in particolare: Studia Neophilologica, A Journal of Germanic and Romanic Philology.
Dov'è la particolarità? Che Ragnar Furuskog, la S. R. T. O. d'Ardenne e J. R. R. Tolkien furono protagonisti di un diverbio nato tra il 1944 e il 1948 che finì letteralmente... sulle riviste. Una in particolare: Studia Neophilologica, A Journal of Germanic and Romanic Philology.
La storia
Ai primi di novembre del 1944, Tolkien ricevette dal British Council una lettera dell’allora giovane studente svedese Ragnar Furuskog ila quale, avendo scelto per la sua tesi di dottorato di lavorare sul Katherine Group (MS Bodley 34) e sull’Ancrene Riwle (MS CCCC 402), chiese i tempi di pubblicazione dell’edizione dell’Ancrene Wise di Tolkien annunciata nel 1936.
Ai primi di novembre del 1944, Tolkien ricevette dal British Council una lettera dell’allora giovane studente svedese Ragnar Furuskog ila quale, avendo scelto per la sua tesi di dottorato di lavorare sul Katherine Group (MS Bodley 34) e sull’Ancrene Riwle (MS CCCC 402), chiese i tempi di pubblicazione dell’edizione dell’Ancrene Wise di Tolkien annunciata nel 1936.
Il
cosiddetto Katherine Group,
conservato nel manoscritto Bodley 34, è
un gruppo di cinque testi in Medio inglese del XIII secolo di un autore anonimo
delle Midlands Occidentali, tutti indirizzati agli anacoreti (asceti religiosi),
e alla lode delle virtù della verginità. I testi sono: il sermone Hali
Meiðhad; l'allegoria Sawles Warde ("rifugio delle
anime"); Seinte Juliene, la vita di Giuliana di Nicomedia; Seinte
Margarete, la vita di Margherita di Antiochia e Seinte Katherine, la vita
di Caterina d'Alessandria.
Nella sua lettera,
Furuskog chiedeva anche di poter avere una copia fotostatica del manoscritto, e di sapere se qualche studente di Tolkien fosse al lavoro su questo argomento e se il lavoro che lui si apprestava a fare potesse in qualche modo interferire con altri.
Il 10
novembre 1944, Tolkien rispose a Furuskog in maniera educata e mostrandosi
disponibile ad aiutarlo anche se, velatamente, lo invitava a scegliere un altro argomento
spiegandogli che lui e Simonne d'Ardenne avevano sin da prima della guerra iniziato
a lavorare su un'edizione di Seinte
Katerine. Lo informò che una sua studentessa, Mary Salu, aveva completato
l'indice di tutte le parole e le forme del manoscritto di Cambridge dell'Ancrene Riwle iniziata da Elaine
Griffiths, e si apprestava a preparare la sua tesi, ormai completata, sulla grammatica
e la fonologia. Tolkien gli spiegò anche che se questo rappresentava un ostacolo, era
pronto a suggerirgli un nuovo argomento. Gli scrisse anche della difficoltà nel
procurargli fotografie o trascrizioni del manoscritto giacché, a causa della
guerra, i documenti erano stati conservati in un luogo sicuro ma che avrebbe
chiesto all'Academic Copying Office
di Oxford di spedirgli in Svezia una copia della trascrizione che lui stesso
realizzò del manoscritto di Cambridge. Cosa che Tolkien fece il giorno dopo,
allegando alla sua nota per l’Academic
Copying Office una copia della lettera che aveva inviato a Furuskog. Pochi
giorni dopo il British Council informò
Tolkien di aver inviato in Svezia, al docente che seguiva Furuskog, quanto da
lui scritto e che per l’invio della trascrizione dovevano assicurare che non
fosse utilizzata per altri scopi. A fine dicembre, Furuskog rispose a Tolkien
di voler lavorare per la sua tesi sulla fonologia di MS Bodley 34 e, seppur
accettasse la proposta di Tolkien di ricevere la trascrizione del MS CCCC 402, voleva
cominciare dalla copia della trascrizione del MS Bodley 34 fatta da Simonne
d'Ardenne. Nel settembre 1945 tornò a scrivergli dopo che il professor di
Oxford non gli aveva ancora risposto, informandolo che sarebbe andato in Inghilterra
e che Simonne d'Ardenne aveva scritto al suo supervisore di aver accolto la
proposta della sua ricerca. Ai primi di novembre del 1945, il British Council scrisse a Tolkien di
aver ricevuto una lettera di Furuskog nella quale lo studente si lamentava di non aver
ricevuto nessuna risposta alle lettere che gli aveva spedito nel dicembre 1944 e
settembre 1945.
Nel luglio del 1946, Tolkien scrisse a Mabel Day della sua
difficoltà, per questioni di tempo, nello smaltire la montagna di lettere. Scrisse
che il suo rotograph del manoscritto
dell’Ancrene Wisse, era in prestito
alla sua allieva Mary Salu e mostrò la sua irritazione per le richieste di Ragnar
Furuskog, che non fecero altro che accrescere la sua naturale riluttanza a rispondere
alle lettere e che l’insistenza dello studente svedese appariva come una dichiarazione
di guerra accademica, poiché la sua ricerca era in evidente contrasto con il
lavoro che lui e i suoi colleghi avevano già avviato. Scrisse anche che i
manoscritti conservati a causa della guerra presto sarebbero stati disponibili in modo che Furuskog avrebbe potuto visionarli e ottenere delle copie. Tolkien aveva
quasi l’impressione che la cortesia internazionale li costringesse a fornire al
giovane il lavoro già pronto giacché questi chiedeva tutti gli articoli e i
libri sul tema e informazioni su come progrediva il lavoro.
Nel 1947, Ragnar Furuskog firmò l’articolo A Collation of the Katherine Group (MS Bodley 34), pubblicato sul numero XIX della rivista Studia Neophilologica (Uppsala), all'interno del quale riportava il suo studio sul Katherine Group, fatto su delle copie fotostatiche, individuando moltissimi errori di trascrizione che, a suo parere, avevano compiuto diversi studiosi prima di lui. L’articolo di Furuskog non piacque a Tolkien che, assieme a Simonne D’Ardenne, scrisse un contro-articolo pubblicato l’anno successivo sul numero XX della rivista Studia Neophilologica (Uppsala), in risposta alle tesi del giovane svedese, MS Bodley 34: A Re-Collation of a Collation. Nel loro articolo, Tolkien e la d’Ardenne, risposero a Furuskog, notando le sue imprecisioni dovute in parte a una scarsa conoscenza del lavoro e delle abitudini dell’anonimo autore inglese e che l’utilizzo solo di copie fotostatiche, senza il confronto con il manoscritto originale, lo avevano fuorviato su molti punti.
Al saggio di Furskog fece accenno il Prof. Gladys D. Willcock su The Year’s Work of English Studies (XXVII-1946) che scrisse:
E nel numero successivo, a citarlo, con riferimento a Tolkien e alla d'Ardenne, fu R.M. Wilson nel suo articolo English language: General works pubblicato nel volume XXVIII di The Years Work In English Studies.
Earlier M.R. prose is represented chiefly by Ragnar Furuskog’s Collation of the Katherine Group MS. Bodley 34 (Studia Neophil. Uppsala, vol. xix, Nos. 1 and 2). The purpose of this exacting investigation is to collate with photostats of MS. Bodley 34 the latest edition of each of the M.E. texts collectively known as “the Katherine Group'. Thus, St. Margaret is compared with Frances Mack’s E.E.T.S. edition of 1934, Sawles Warde with R. M. Wilson’s Leeds edition (1938) and so on. The modern editions, however scholarly in their apparatus, differ m the extent to which they modernize the text (e.g. in punctuation, elimination of nonce-forms or what seem to be palpable eccentricities or lapses). Users of these texts can now correct or modify what they find by the results here assembled of a. re-examination of the MS. via photo-stats. Light has been thrown on many doubtful words and letters. There is a very useful preliminary section on the actual forms of letters in the MS. and some of the difficulties to which they give rise. Throughout the collations great attention is paid to palaeographical detail, to erasures, deletions, etc. This is a strenuous investigation an endeavour to get as close to every stroke or mark in the MS. as a photostat will take one. [p. 95]
Little work came forward during 1947 on the earlier phases of ME. prose. S. R. T. O. d'Ardenne and J. R. R. Tolkien return to a much disputed reading ipplen in ‘Sawles Warde’ (Eng. Stud., Dec.). Readers unfamiliar with the textual peculiarities of this homily may find this article a little elliptical. In a modern edition like R. M. Wilson's Sawles Warde the ‘word’ is printed ‘ipplen’ (see 1. 24 and note). The disputed ‘word’ is an insertion, unevenly inked, made to fill a gap in the B MS. (elsewhere careless). The writers of this article transcribe the letters as rw?len which they concede may be a form of the verb ‘rule’. Furuskog, in his collation of the works known as the Katherine-group (see Y.W., xxvii, 95) suggested iwelen. These latest students of the text concur in reading the second letter as ‘wynn’ not ‘thorn’ ; the third is indecipherable. One thing is clear; the missing word was an infinitive. D'Ardenne and Tolkien lay the ghost of this word. The insertion has no authority. The passage (in any case a poor piece of writing) should be read as in the Royal and Cotton MSS. with fele(n). [pp. 96-7].
Testi consultati
BERGOND Anders Stenström, MS Bodley 34: A Re-Collation of a Collation,
in DROUT Michael D.C., J. R. R. Tolkien
Encyclopedia: Scholarship and Critical Assessment, Taylor and Francis,
2007, pp. 443-444.
D'ARDENNE, S. R. T. O.; TOLKIEN, J. R. R., MS Bodley 34: A Re-Collation of a Collation, in Studia Neophilologica (Uppsala), vol. XX, pp. 65-73.
FURUSKOG, Ragnar, A Collation of the Katherine Group (MS Bodley 34), in Studia Neophilologica (Uppsala), vol. XIX, pp. 119-166
HOSTETTER Carl F., Tolkienian Linguistics: The First Fifty Years, in AA.VV., Tolkien Studies: Vol. IV, West Virginia University 2007, p. 146.
FURUSKOG, Ragnar, A Collation of the Katherine Group (MS Bodley 34), in Studia Neophilologica (Uppsala), vol. XIX, pp. 119-166
HOSTETTER Carl F., Tolkienian Linguistics: The First Fifty Years, in AA.VV., Tolkien Studies: Vol. IV, West Virginia University 2007, p. 146.
MILLETT Bella, Annotated bibliographies of Old and Middle English literature vol. II Ancrene Wisse, the Katherine Group, and the Wooing Group, Boydell and Brewer, 1996, p. 112.
SCULL Christina, HAMMOND Wayne G., J.R.R. Tolkien: Companion and Guide, vol.
I Chronology, Londra, HarperCollins,
2006, pp. 282, 283, 285, 293, 295, 299, 302, 312.
--. J.R.R. Tolkien: Companion and Guide, vol. II Reader’s
Guide, HarperCollins, 2006, p. 581.
WILLCOCK, Gladys D., V. Middle English: II Bedore and after Chaucer, in BOAS Frederik S., The Years Work In English Studies Vol XXVII, Geoffrey Cumberlege, 194, p. 95.
WILLCOCK, Gladys D., V. Middle English: II Bedore and after Chaucer, in BOAS Frederik S., The Years Work In English Studies Vol XXVII, Geoffrey Cumberlege, 194, p. 95.
WILSON R.M., English language: General works, in BOAS Frederik S., The Years Work In English Studies Vol
XXVIII, Geoffrey Cumberlege, 1947, pp.
34-35.
Nella
mia collezione è presente anche un’altra edizione della rivista della
Philological Society appartenuta a Furuskog, del 1956. Furuskog, infatti,
divenne socio della Philological
Society nel 1947, l’anno successivo al volume qui presentato.
The Philological Society
È la più
antica società in Gran Bretagna dedicata allo studio scientifico del linguaggio
e delle lingue oltre ad essere un ente di beneficenza. Fondata nel 1842 si è
posta l’obiettivo di “indagare e promuovere lo studio e la conoscenza della
struttura, le affinità, e la storia delle lingue”. Pubblica, tre volte l’anno, la rivista «Transactions of the Philological Society».
Questo il link per un ulteriore
approfondimento: History of The
Philological Society: The Early Years di Fiona Marshall,
University of Sheffield
Tolkien
e la Philological Society
Il
Professor J.R.R. Tolkien entra nella Philological Society nel 1929. Quattro
anni prima era stato nominato professore di filologia anglosassone
all'Università di Oxford. Sono gli anni della profonda e duratura amicizia con
Clive Staples Lewis e la fondazione del gruppo degli Inklings. Nel 1930 diventa ordinary
member e dal 1939, al 1970-71, ricopre la carica di Vice-President.