lunedì 21 marzo 2016

La Signora degli Uccelli, una parodia non autorizzata


La Signore degli Uccelli
di A.G.F. Flosholkien
Autuprodotto, 2016 pp.290
Illustrazione di copertina basata su un disegno di Piero Crida
Rilegato


Parodia non autorizzata del Signore degli Anelli e autopubblicata fatta di doppisensi e.allussioni varie. Si va a nire alle tantissime pardoie pubblicate negli anni, a partire da Bored of the Rings, pubblicato nel 1969 tradotto poi in Italia con il titolo Il Signore dei Tranelli.


Nota dell’autore
"Una misteriosa Dama Nera, un Uccello di fuoco, un Mago incontinente, un Elfo con un terribile segreto, una Regina sboccata, svariati Re, uno più stupido dell’altro, un povero cristo tirato dentro per caso e altri personaggi degni di oblìo.
E… Ah sì, anche un regno da salvare, perché l’originalità è sempre importante…"


La Signora degli Uccelli è una parodia dell'opera magna di J.R.R. Tolkien. Ne segue fedelmente la storia originaria, ripercorrendone gli oltre 60 capitoli, modificando però radicalmente gli eventi, il carattere dei protagonisti e l'epilogo finale.


Dalla Prefazione
L'improbabile racconto che avete tra le mani l'ho scritto per semplice diletto. Se per disgrazia John Ronald Reuel Tolkien non fosse mai esistito, io sarei stato un noiosissimo impiegato di banca con la fantasia di un tostapane. Grazie a lui, invece, sono un indisciplinato bambino dentro il corpo di un incartapecorito ciccione. E ne sono felice. Per la cosa del bambino, non l'altra. Questa mia insulsa parodia, dalla struttura e dal registro vergognosamente limitati — e a tratti anche piuttosto volgarotta —, è nata come una delle solite cretinate da dieci pagine che scrivo in prossimità del Natale, per fare quattro risate con gli amici. Poi mi è scappata un po' di mano e si è evoluta fino a diventare un vero e proprio libro. Sgraziato e dozzinale, ma pur sempre un libro. Hey, ho scritto un libro! Onde evitare di trovarmi i corpi speciali sotto casa nel caso in cui una copia dovesse malauguratamente scivolare tra le mani di qualche incazzoso avvocato, ci tengo a precisare quanto segue: Non è mai stata mia intenzione offendere, scimmiottare o ridicolizzare l'opera originale. Nel modo più assoluto. Probabilmente ho fallito nell'intento in numerosi punti, ma le mie intenzioni erano buone. Più che buone. Buonissime! Ho cambiato tutti i nomi di personaggi e luoghi (potrebbe essermi scappato qualcosa, in tal caso chiedo venia) cercando allo stesso tempo di renderli divertenti e mantenere una vaga assonanza con gli originali. Qualcuno potrebbe risultare un po' offensivo, nel qual caso me ne scuso. Nutro il massimo rispetto per qualsivoglia forma di disabilità. Ho infarcito queste pagine di frasi, espressioni, termini e imprecazioni molto politically incorrect con il solo scopo di strappare un piccolo sorriso. Mi cospargo comunque il capo di cenere se qualcuno si dovesse ritenere offeso: non sono omofobo, razzista o sessista. Un po' stronzo sì, ma per quello non posso farci niente. A chiunque lo richiederà fornirò l'indirizzo di casa e il planning della mia agenda, così potrà venire a gambizzarmi quando lo riterrà più conveniente.


Sinceramente ho acquistato questo "libro" per via della copertina, una parodia anch'essa, e non autorizzata da Piero Crida. Infatti riprende la storica copertina Rusconi disegnata da Crida per l'edizione del 1977.