Correspondence of John
Henry Newman with John Keble and others, 1839-1845
Curato da The Birmingham Oratory
Longmans, Green, and Co.
1° ed. 1917, pp. 413
Rilegato
La dedica
To the Rev. Mother and
The Community of St.
Anne’s
Convent
with affectionate regards
of Francis Morgan,
of
The Oratory
Christmas
1917.
Padre Francis Xavier Morgan
Francisco Xavier Morgan Osborne
era il figlio di Francis Morgan, un gallese che si stabilì nella cittadina
spagnola di El Puerto de Santa María
come produttore ed esportatore di sherry. Li sposò la spagnola Maria Manuela
Osborne y Bohl de Faber (figlia del britannico Thomas Osborne, fondatore delle
cantine Osborne cantine, e Aurora Bohl de Faber, sorella di Cecilia Bohl de
Faber, meglio conosciuta con lo pseudonimo letteraria di Fernan Caballero).
Francis e Maria Manuela ebbero cinque figli. Francis Xavier fu mandato da
bambino a studiare in Inghilterra, presso il’Oratorio di Birmingham, dove fu allievo
di padre John Henry Newman. Alla fine della scuola primaria andò al liceo a
Londra, dall’allora vescovo Thomas John Capel, e poi all'Università cattolica di
Leuven. Due anni dopo fece ritorno all’Oratorio di Birmingham come novizio. Nel
1880 accompagnò padre John Norris, prefetto dell'Oratorio di Birmingham, a Roma
dove incontrarono papa Leone XIII e al suo ritorno, accompagnò il neo cardinale
Newman durante il suo soggiorno nella residenza londinese del Duca di Norfolk, dove
gli furono resi gli onori cardinalizi. Dopo la sua ordinazione nel 1883,
Francis Xavier aderì attivamente alla comunità di San Filippo Neri dell’Oratorio
di Birmingham.
Padre Francis Morgan fu confessore
e padre spirituale di Mabel, la madre di Tolkien che, nell’aprile 1904, fu
ricoverata in ospedale e dopo alcuni mesi entrò in coma diabetico e morì. Una
scomparsa sulla quale Tolkien scrisse:
la mia cara madre è stata veramente una martire; non a tutti Dio concede di percorrere una strada così facile, per arrivare ai suoi grandi doni, come ha concesso a Hilary e a me, dandoci una madre che si uccise con la fatica e le preoccupazioni per assicurarsi che noi crescessimo nella fede.
Mabel teneva molto all’educazione
cattolica dei figli e il timore che alla sua scomparsa i familiari potessero
riportarli sulla strada dell’anglicanesimo, la portò a indicare nel suo testamento padre
Francis Morgan loro tutore. Padre Morgan sistemò Ronald e Hilary
temporaneamente a casa di una zia poco incline alla religione che viveva vicino
all’Oratorio in modo che i due ragazzi, al mattino presto, prima di andare a
scuola alla King Edward’s, potessero prima della colazione servire messa all’Oratorio.
Padre Morgan contribuì anche economicamente al sostentamento dei fratelli
Tolkien diventando per loro un secondo padre. Tolkien scrisse che:
Da lui ho imparato soprattutto la carità e la capacità di perdonare; e con questi insegnamenti ho superato persino l’oscurità “liberale” da cui provenivo, conoscendo molto meglio il Bloody Mary che la Madre di Gesù. [E proprio sull’amore vero la Madonna] si basa tutta la mia piccola percezione di bellezza sia come maestà che come semplicità.
Con padre Morgan i fratelli passarono
anche molte estati e Ronald cominciò il suo approccio con lo spagnolo grazie ai
libri che padre Morgan aveva nella sua biblioteca, e del quale si servì anche per
creare un linguaggio che chiamò Naffarin.
Nel frattempo, il sacerdote decise di affittare una stanza in un quartiere non
distante dall’Oratorio, nel quale Ronald conobbe una persona che con lui avrebbe
condiviso il resto della vita: Edith Bratt. Lo speciale rapporto nato tra Ronald
ad Edith, però, non piacque a padre Morgan in quanto temeva che lo distogliesse
dagli studi, che vietò che si vedessero o scrivessero fin al suo ventunesimo
compleanno. E questo provocò in Tolkien, un gran tormento diviso dal non poter
passare del tempo con la persona che amava e dal non disubbidire al suo tutore.
I Tolkien continuarono a frequentare l’Oratorio - nel 1909 da qui uscirono le
tre pattuglie di Boy Scout guidate
dai due fratelli Tolkien (vedi J.
R .R. Tolkien l’esperantista. Prima dell’arrivo di Bilbo Baggins) -
fino al 1911, anno del trasferimento a Oxford con una borsa di studio per l’Exeter
College. Tolkien ed Edith, poi, riuscirono a coronare il loro sogno e sposarsi
nella chiesa di Santa Maria Immacolata a Warwick con rito cattolico celebrato da
padre Murphy. Tolkien, in onore del suo tutore, battezzò il suo primo figlio,
che poi diventerà sacerdote cattolico, John
Francis Reuel.
Padre Francis Morgan morì l’11
giugno 1935 nell’Oratorio di Birmingham lasciando a ciascuno dei fratelli
Tolkien una eredità di mille sterline.
Note
Su padre Francis Xavier Morgan, lo
studioso spagnolo José Manuel Ferrández
Bru, ha pubblicato l’importante biografia dal titolo J. R. R. Tolkien'
Spanish Connection. Uncle Curro e scritto l’intervento sul numero
VIII dei Tolkien Studies,
“Wingless
fluttering”: Some Personal Connections in Tolkien’s Formative Years.
Sul rapporto tra Tolkien e l’Oratorio
di Birmingham si rimanda all’articolo pubblicato sul sito
web dell’Oratorio.
Il curatore del volume: l’Oratorio di Birmingham
Il volume è stato curato dai membri dell’Oratorio di Birmingham di padre Francis Morgan. L’Oratorio di Birmingham fu
fondato dal beato John Henry Newman il primo febbraio 1848, legato alla Congregazione
dell'oratorio di San Filippo Neri di Roma, e completato nel 1852. Dopo la morte
di Newman, nel 1890, si decise di sostituire il primo Oratorio con una chiesa
più grande in suo onore. La prima pietra fu posta il 25 marzo 1903, aperta il
25 Marzo 1909 e consacrata il 23 giugno 1920.
Beato John Henry Newman
Fu filosofo, teologo e cardinale
inglese. Primo di sei fratelli, nacque a Londra il 21 febbraio 1801 da padre
banchiere a madre discendente da ugonotti emigrati dalla Francia. Nel 1808
cominciò a frequentare la scuola di Ealing e nel 1816, sotto l'influsso del
pastore calvinista Walter Maser, abbracciò la fede protestante. L’anno dopo
entrò al Trinity College di Oxford, ottenendo il Bachelor of Arts, e nel 1822 fu eletto fellow dell'Oriel College. Divenne diacono della Chiesa Anglicana
nel 1824 e coadiutore della parrocchia di St. Clement ad Oxford e, il 29 maggio
1825, venne ordinato sacerdote anglicano. Dal 1826, e per sei anni, come tutor nell'Oriel
College mantenne contatti con Hurrel Froude, Pusey e John Keble, Due anni più
tardi divenne parroco nella chiesa universitaria di St Mary fino al 1843.
Significativo è il viaggio nell’Europa meridionale con Froude, dove ebbe modo di visitare Malta, la Sicilia, Corfù e Roma dove incontrò, nel Collegio Inglese il futuro
Arcivescovo cattolico di Westminster, Nicholas Wiseman. Durante questo periodo
scrisse il poema pubblicato poi due anni dopo, Lyra Apostolica, e il
poemetto nel quale manifestò la sua fiducia nella Provvidenza che lo avrebbe
aiutato a realizzare una speciale missione, Lead, Kindly, Light.
Di
ritorno a Oxford, ascoltò il discorso di John Keble, National Apostasy, il 14
luglio 1833, con il quale si diede vita all’Oxford
Movement, di cui poi Newman divenne la figura più importante. Con William
Palmer, Keble, Froude e Pusey, diede alle stampe, tra il 1833 e il 1841, Tracts
for the Times, composto da 90 saggi e di questi 26 scritti da Newman,
compreso il novantesimo Tract 90. In quest ultimo, Newman
rielaborò i trentanove articoli della Chiesa Anglicana in un'ottica cattolica,
che gli valsero la condanna dell'"Hebdomadal Board" dell'Università
di Oxford, con la relativa sconfessione di 42 vescovi anglicani che lo condusse a lasciare la guida di St. Mary e a ritirarsi nell’aprile 1842 assieme ad
altri amici a Littlemore. Lì maturò la sua conversione alla Chiesa Cattolica
mentre lavorava alla stesura del famoso Essay on development of christian Doctrine.
Durante il viaggio a Roma nel 1846, assieme ad alcuni compagni anglicani
convertitisi al cattolicesimo, non aveva ancora deciso se entrar a far parte di un ordine
religioso o diventare un sacerdote secolare. Inizialmente pensò all'ordine dei
Redentoristi ma alla fine preferì l'Oratorio di San Filippo Neri e, dopo avervi
aderito, chiese al Papa il permesso di fondare Oratorio a Birmingham e di
modificare e rivedere le Costituzioni dell'Oratorio romano in funzione della
realtà inglese. Newman e sei altri compagni iniziò il noviziato in un’ala messa
a disposizione per loro nell'abbazia di Santa Croce dove, in pochi mesi,
scrissero le Costituzioni, la spiritualità e le tradizioni dell'Oratorio.
Il 2
febbraio 1848 fu ordinato sacerdote, e su incoraggiamento dello stesso papa Pio
IX, diede vita al primo Oratorio di San Filippo Neri in Inghilterra che, dopo
diversi spostamenti, s'insediò a Edgbaston, una zona residenziale di Birmingham.
Dal 1854 al 1859, Newman divenne rettore dell'Università Cattolica di Dublino e
nel 1878, fu eletto first honorary fellow
del Trinity College di Oxford. Fu elevato a cardinale il 12 maggio 1879, su
istanza di S.E. William Ullathorne, da Papa Leone XIII, che gli riconobbe
"genio e dottrina". Il motto scelto dal neo cardinale fu cor ad cor loquitur. Celebrò la sua
ultima Messa in pubblico il giorno di Natale del 1889, per po lasciare questa
terra nella sua camera a Edgbaston l'11 agosto 1890. L’epitaffio scolpito sulla
sua tomba che egli stesso scrisse fu Ex
umbris et imaginibus in veritatem (Dall'ombra e dai simboli alla verità) a
memoria della sua crescita confessionale.
Il 19 settembre 2010, Papa
Benedetto XVI beatificò John Henry Newman con una cerimonia nei pressi della
Casa dell'Oratorio, a Rednal, dove riposano le spoglie mortali del cardinale,
durante il viaggio apostolico nel Regno Unito. Lo stesso giorno, a Cofton Park,il
Pontefice benedisse una statua realizzata in onore del Beato e realizzata dall’artista
Tim Tolkien, bisnipote di J. R. R. Tolkien.
Tolkien e il cardinal Newman
Tolkien prese parte attiva anche
alla Newman Association, nata
nel 1942, e registrata cinque anni dopo, con l’intento di riunire i laureati
cattolici e approfondire i temi della fede cristiana. Il sodalizio cattolico s’ispira
sin dalla sua fondazione al Cardinale che voleva “un laicato non arrogante, non
precipitoso nei discorsi, non polemico, ma uomini che conoscono la propria
religione, che in essa vi entrino, che sappiano bene dove si ergono, che sanno
cosa credono e cosa non credono, che conoscono il proprio credo così bene da
dare conto di esso, che conoscono così bene la storia da poterlo difendere” (The
Present Position of Catholics in England, IX, 390). Tolkien vi prese parte
attivamente. Nel 1948, ad esempio, a seguito delle fortissime reazioni nate dopo l'arresto del cardinale
Mindszenty con diversi appelli in favore della sua scarcerazione, nel Regno Unito fu l’Associazione
che porta il nome di Newman, a schierarsi con un appello
pubblico a favore inviata al The Times. Tra i firmatari compare
il nome di Tolkien.
Tolkien, la Chiesa di Sant’Anna e il convento a Birmingham
La Chiesa di Sant'Anna è una
chiesa cattolica romana in Alcester Street nel centro di Birmingham. Nel 1847,
al suo rientro a Bimringham dopo un viaggio a Roma, J. H. Newman portò con sé
l’autorizzazione di Papa Pio IX (al secolo Giovanni Maria Mastai-Ferretti) a
far nascere in Inghilterra un Oratorio di San Filippo Neri. Due anni dopo,
aveva raccolto attorno a sé un gruppo di fedeli con i quali fondò la chiesa in
una vecchia fabbrica di gin, in un’area abitata da gente povera soprattutto migranti
provenienti dall’Irlanda, diventandone primo parroco. Nel 1852, John Henry
Newman si trasferì nella zona di Edgbaston, sempre a Birmingham con il
completamento dell’Oratorio cattolico mentre la Chiesa di Sant'Anna continuò a
essere amministrata dall'Arcidiocesi di Birmingham. A Newman succedette padre John
P. Dowling nel 1859, lo stesso che donò il terreno sul quale, nel 1884, sorse
l’attuale edificio progettato dagli architetti londinesi lbert Vicars e John
O'Neill. L’edificio fu inaugurato dal cardinale Manning e la vecchia chiesa
fondata da Newman fu trasformata in una scuola. Nel 1903, Dowling fu sostituito
da Canon Villers e, alla morte di quest’ultimo avvenuta nel 1938,
l’amministrazione della chiesa venne assegnata ai Missionari Oblati di Maria
Immacolata (OMI).
Come già detto, la prima chiesa di
Sant’Anna fu convertita in scuola cattolica e assegnata alle Suore della
Misericordia, una congregazione religiosa femminile di diritto pontificio
fondata nel 1827, a Dublino, da Catherine McAuley per l'insegnamento e le opere
di carità. Nel 1840, John Hardman fondò la prima casa a Birmingham e, negli
anni, altri furono i luoghi della città che ospitarono le religione. Nel 1852, una
scuola conventuale per ragazze nella prima chiesa di Sant’Anna fondata da J. H.
Newman nel 1852 a Alcester Strett pero poi trasferirsi, nel 1859, nella nuova chiesa
in Lowe Street.
La chiesa di Sant’Anna ha anche un
particolare significato nella vita di J.R.R. Tolkien e la sua fede cattolica,
infatti, tra il 1899 e gli inizi del ‘900, quando viveva a Sarehole, con la
madre Mabel e suo fratello Hilary, partecipava alla messa domenicale celebrata
in questa chiesa. E qui, nella primavera del 1900, sua madre Mabel e sua zia
May, cominciarono a ricevere l’istruzione cattolica e convertendosi nel giugno
dello stesso anno. Tolkien continò a frequentare la chiesa anche quando iniziò
a frequentare la King Edward's School in New Street, e per raggiungerla la
domenica, poiché sua madre non disponeva dei soldi per pagare il tram, percorreva
a piedi circa sei km fino a quando, nello stesso periodo, si trasferirono al
214 di Alcester Road e i km divennero tre. I Tolkien, agli inizi del 1902, si trasferirono
nel quartiere di Edgbaston, dopo che Mabel conobbe l’Oratorio di San Filippo
Neri dove svolgeva l’ufficio di parroco padre Francis Xavier Morgan.
L’ex-libris
Sull’ex libri compare il galero (cappello
ecclesiastico) di colore nero con una una una fila con 1 fiocco o nappa, segno
del Presbitero, che sovrasta uno scudo francese antico con un leone illeopardito che sovrasta due terzi di scudo a scacchi. Al
di sotto la dicitura:
EX LIBRIS
DAVID HIGHAM
PRESB. STĀE MARIAE DE
HARVINGTON IN COMITATU
WORCESTRENSIS
L’ex libris appartiene a padre David Anthony Higham, parroco della chiesa
cattolica di Santa Maria a Havington dal 1999 al 2008, anno della sua
scomparsa, nella quale celebrava una volta al mese la messa in rito latino e
autore del volume The Priests and People of Harvington. Istruito dai Domenicani a
Laxton, entrò poi nell’Ordine benedettino di Prinknash Abbey, Gloucestershire
nel 1944 per essere poi andare, assieme ad altri frati, a ripopolare l’Abbazia
di San Michele a Farnborough nel Hampshire. Ordinato sacerdote nel 1954, divenne
padre superiore e nel 1980, quando il monastero aveva raggiunto l'autonomia, fu
eletto Priore Conventuale. Nel 1997 si trasferì nell’'Arcidiocesi di Birmingham,
prima nelle parrocchie nello Staffordshire e poi nella Cattedrale metropolitana
di S. Chad nel centro della città di Birmingham. È probabile che durante questo
periodo entrò in possesso di questo volume. Nel 1999, divenne presbitero della
piccola parrocchia di Harvington nella campagna del Worcestershire.
Il libro
Il libro, che può essere letto
nella versione pubblica in pdf, raccoglie la corrispondenza
mantenuta dal Beato Newman, nel periodo compreso tra il 1839 al 1845. Si
riporta qui la prefazione al testo e il’indice.
La prefazione al libro
A few months after the death of Cardinal Newman in 1890 his ‘Letters and
Correspondence during his Life in the English Church’ (1801-1845) were edited
by his sister-in-law. Miss Anne Mozley. The present volume is a further
selection from the last six years of the same correspondence. It consists of
letters which, with a small number of exceptions, were not published by Miss
Mozley. The chief exceptions are some three or four letters from Newman to Mr.
Bowden written in 1840, and about the same number belonging to the
correspondence between Newman and Keble during the years 1843-1845. These
latter have been included in order that the reader may have before him the
whole of the correspondence of which they are a part. The letters to Mr. Bowden
were almost indispensable because of the events which they describe. The choice
practically lay between reprinting them and giving a summary of their contents.
Some passages in them which were omitted by Miss Mozley, and are not
without interest, have been supplied.
The reader will hardly need to be reminded of the fullness of the last
six years of Newman’s life in the English Church, and their anguish. During the
summer and autumn of 1839, when he was studying the history of the Monophysite
controversy in the fifth century, he began to discern’ an awful similitude,
more awful because so silent and unimpassioned, between the dead records of the
past and the feverish chronicle of the present.’ It was in this way, and from
this most unlikely quarter, that his first doubts concerning the tenability of
his Anglican position crept upon him. He was startled and dismayed, but there
could be no question of succumbing at once. His doubts might vanish as suddenly
as they had come. Time alone could show whether they were a conviction of the
intellect or an obsession of the imagination.
Meanwhile others were beginning to have their doubts and difficulties,
one of which was how to reconcile subscription to the Thirty-nine Articles with
the profession of Catholic principles. To meet this difficulty, which for his
own part he did not feel, Newman published in 1841 Tract 90. The storm which
this Tract raised took him by surprise, but he weathered it fairly well. If
anything, it probably helped him, by distracting his mind from the thought of
his own difficulties. As for the Tract, he was quite satisfied with the
position which he defended in it, and was content if it escaped episcopal
censure. This latter point, trusting to an informal ‘understanding,’ he thought
he had secured by his ‘Letter to the Bishop of Oxford.’ It was, therefore, with
a mind at ease that he took refuge in his books from the turmoil around him and
set to work at translating St. Athanasius for the Oxford Library of the
Fathers.
Now came a succession of blows which fairly broke him. The chief among
these were (i) the Jerusalem Bishopric scheme, and the contrast between the
calmness with which the Church of England endured this public proclamation of
her homogeneity with foreign Protestantism and the outcry against Tract 90; (2)
the charges fulminated against Tract 90; and, worst of all, (3) St. Athanasius
and the history of the Arian controversy which brought to life again the doubt
that had assailed him in the summer and autumn of 1839. Then — foris pugnce :
intus timores — followed the dreary years of spiteful attacks from without and
ever-increasing doubts from within, while he lay, as he afterwards described
it, on his death-bed as regards his membership with the Anglican communion. In
the spring of 1843 he could no longer doubt that he doubted, and he sought
counsel from Keble. In the autumn of the same year he completed the process of
self-effacement, which he had begun after the condemnation of Tract 90, by
resigning St. Mary’s. The autumn of 1844 was the dark night of his soul, into
which hardly any ray of comfort seems to have penetrated. His mind was full of
the thoughts of the unhappiness he was causing his friends, of the great work
which he was undoing, and of the unsettlement and despair of discovering
rehgious truth which would come over the minds of many. He did not expect to
have a large following, but he feared much that great numbers, instead of
standing where they were, would gradually sink back to the level from which he
had raised them. The end came in October 1845, sooner than he had anticipated.
At one time he had thought of allowing a full seven years to pass from the
beginning of his doubts before he came to a decision. Then he proposed to complete
his ‘Essay on Development.’ But the power to hold his judgment in suspense had
practically parted from him, so clearly did reason and conscience now speak.
The editorial matter is intended to serve as a kind of historical
framework of the letters. For the convenience of the reader it has been made
distinguishable at a glance from them by being printed in closer lines. The
amount of it may appear excessive to persons already familiar with the history
of the Tractarian Movement, but this history is rapidly becoming ancient
history, and the knowledge of it on the part of the general reader which could
have been assumed twenty-five or thirty years ago can no longer be taken as a
matter of course. Letters are most precious memorials of the past. It lives in
them as it does in no other kind of record or monument. This is their charm.
But the knowledge necessary in order to feel it, is very rarely contained in
them. They were not intended for posterity to the end that it may know, and do
not rehearse for its benefit matters familiar to every one at the time when
they were being written. One need not go very far for an illustration. The
letters connected with Tract 90 in the present volume will serve the purpose
admirably. For those who bring to them some knowledge of the contents and his-
tory of this famous Tract they make the excitement which it caused almost
contagious. But they do not supply this necessary preliminary knowledge without
which reading them is like witnessing a play in an unknown language. The finest
display of emotion and feeling soon becomes wearisome when the spectator does
not know what it all turns upon. It is a truism, almost too obvious to be uttered,
that those gain most from the letters and correspondence of a bygone age who
have least to learn from them in the shape of actual facts.
The Editors desire to record with thanks their appreciation of the
courtesy extended to them by the following persons : To Mrs. Thomas Keble and
the Rev. Dr. Lock, Warden of Keble College, for permission to use the valuable
collection of letters written by Keble to Newman. They are, further, indebted
to Dr. Lock for his kindness in correcting the proofs of these letters, the
originals of which were deposited by Newman in the library of Keble College. To
Miss Mary Church for permission to use two letters by her father the late Dean
Church of St, Paul’s; to Mr. J. C. Moberly for a letter by Bishop Moberly of
Salisbury; to Mrs. Albert Croly for a letter by Dr. James Henthom Todd; to the
Rev. Lewis R. C. Bagot for letters by Bishop Bagot of Oxford; to the present
Bishop of Oxford and the Rev. Canon J. O. Johnston for letter by Dr. Pusey; to
Miss Caroline S. Landon for a letter by the Rev. Arthur Perceval; to the Rev.
Canon Wyndham for letters by Cardinal Manning; to Mr. R. E. Froude for a letter
by his mother, Mrs. William Froude; to Mr. J. R. Mozley for a letter by the
Rev. Thomas Mozley, and much valuable information besides; to the family and
literary representatives of Dr. Russell of Maynooth for letters by Dr. Russell;
to Mr. E. C. Hawkins for a letter by his grandfather, Dr. Hawkins of Oriel; to
Bishop Hook and to Messrs. Macmillan and Co., Ltd., for letters by Dean Hook;
and to Mr. John Murray for extracts made from the ‘Life of Bishop Wilberforce,’
and from the ‘Letters of Frederic, Lord Blachford.’
For any acknowledgment which may be wanting, the Editors rely upon the
indulgence of those whose names have been omitted, whether through inadvertence
or from the difficulty, after the lapse of so many years, of identifying them.
CONTENTS
I. The Summer of 1839
II. The New School of Tractarians
III. Tract XC. January to April 1841
IV, Dr. Russell and Newman, 1841
V. The Jerusalem Bishopric, 1841
VI. Increasing Difficulties, 1842
VII. Resignation of St. Mary’s, 1843
VIII. In Retirement
IX. The End
Appendix
Index
L’Imprimatur
Il volume presenta il classico Imprimatur. La procedura prevede che il
testo venga sottoposto alla revisione di un censore
deputato nomnato dal vescovo o da altra autorità ecclesiastica. Se questi
ritiene che non vi siano errori dottrinali, concede il nulla osta (nulla si
oppone) che sta a indicare che il volume può essere trasmesso al vescovo per la
sua revisione e decisione per la pubblicazione, In questo caso compare il nulla
osta di Charles J. Cronin, censore deputato (7
agosto 1917); l’imprimatur dell’arcivescovo di Birmingham, Edward Illsley (8
agosto 1917) e di Edmund Canon Surmont, vicario generale di Westminster (11
agosto 1917), che erecita:
Nihil
obstat
Carolus
J. Cronin, S.T.D.
Censor Deputatus.
Die 7 Avgusti, 1917.
Ciun
opus cui titulus : “Correspondence of John Henry Newman, etc. 1839-1845,” a
Censore a Nobis deputato rite
recognitum
et approbatum fuerit, Nos illud praelo dignum judicamus.
Datum Birminghamiae
die 8 Augusti, 1917.
+ Eduardus Archiep. Birmingamien
Imprimatur
Edm. Can. Surmont
Vic. Gen.
Westmonaterii
Die 11 Augusti, 1917.