sabato 30 aprile 2016

Un libro sul Beato Newman firmato da padre Francis Morgan tutore di Tolkien


Correspondence of John Henry Newman with John Keble and others, 1839-1845
Curato da The Birmingham Oratory
Longmans, Green, and Co.
1° ed. 1917, pp. 413
Rilegato


La dedica

To the Rev. Mother and
The Community of St. Anne’s
Convent
with affectionate regards
of Francis Morgan,
of The Oratory

Christmas

1917.


Padre Francis Xavier Morgan
Francisco Xavier Morgan Osborne era il figlio di Francis Morgan, un gallese che si stabilì nella cittadina spagnola di El Puerto de Santa María come produttore ed esportatore di sherry. Li sposò la spagnola Maria Manuela Osborne y Bohl de Faber (figlia del britannico Thomas Osborne, fondatore delle cantine Osborne cantine, e Aurora Bohl de Faber, sorella di Cecilia Bohl de Faber, meglio conosciuta con lo pseudonimo letteraria di Fernan Caballero). Francis e Maria Manuela ebbero cinque figli. Francis Xavier fu mandato da bambino a studiare in Inghilterra, presso il’Oratorio di Birmingham, dove fu allievo di padre John Henry Newman. Alla fine della scuola primaria andò al liceo a Londra, dall’allora vescovo Thomas John Capel, e poi all'Università cattolica di Leuven. Due anni dopo fece ritorno all’Oratorio di Birmingham come novizio. Nel 1880 accompagnò padre John Norris, prefetto dell'Oratorio di Birmingham, a Roma dove incontrarono papa Leone XIII e al suo ritorno, accompagnò il neo cardinale Newman durante il suo soggiorno nella residenza londinese del Duca di Norfolk, dove gli furono resi gli onori cardinalizi. Dopo la sua ordinazione nel 1883, Francis Xavier aderì attivamente alla comunità di San Filippo Neri dell’Oratorio di Birmingham.
Padre Francis Morgan fu confessore e padre spirituale di Mabel, la madre di Tolkien che, nell’aprile 1904, fu ricoverata in ospedale e dopo alcuni mesi entrò in coma diabetico e morì. Una scomparsa sulla quale Tolkien scrisse:
la mia cara madre è stata veramente una martire; non a tutti Dio concede di percorrere una strada così facile, per arrivare ai suoi grandi doni, come ha concesso a Hilary e a me, dandoci una madre che si uccise con la fatica e le preoccupazioni per assicurarsi che noi crescessimo nella fede.
Mabel teneva molto all’educazione cattolica dei figli e il timore che alla sua scomparsa i familiari potessero riportarli sulla strada dell’anglicanesimo, la portò a indicare nel suo testamento padre Francis Morgan loro tutore. Padre Morgan sistemò Ronald e Hilary temporaneamente a casa di una zia poco incline alla religione che viveva vicino all’Oratorio in modo che i due ragazzi, al mattino presto, prima di andare a scuola alla King Edward’s, potessero prima della colazione servire messa all’Oratorio. Padre Morgan contribuì anche economicamente al sostentamento dei fratelli Tolkien diventando per loro un secondo padre. Tolkien scrisse che:
Da lui ho imparato soprattutto la carità e la capacità di perdonare; e con questi insegnamenti ho superato persino l’oscurità “liberale” da cui provenivo, conoscendo molto meglio il Bloody Mary che la Madre di Gesù. [E proprio sull’amore vero la Madonna] si basa tutta la mia piccola percezione di bellezza sia come maestà che come semplicità.
Con padre Morgan i fratelli passarono anche molte estati e Ronald cominciò il suo approccio con lo spagnolo grazie ai libri che padre Morgan aveva nella sua biblioteca, e del quale si servì anche per creare un linguaggio che chiamò Naffarin. Nel frattempo, il sacerdote decise di affittare una stanza in un quartiere non distante dall’Oratorio, nel quale Ronald conobbe una persona che con lui avrebbe condiviso il resto della vita: Edith Bratt. Lo speciale rapporto nato tra Ronald ad Edith, però, non piacque a padre Morgan in quanto temeva che lo distogliesse dagli studi, che vietò che si vedessero o scrivessero fin al suo ventunesimo compleanno. E questo provocò in Tolkien, un gran tormento diviso dal non poter passare del tempo con la persona che amava e dal non disubbidire al suo tutore. I Tolkien continuarono a frequentare l’Oratorio - nel 1909 da qui uscirono le tre pattuglie di Boy Scout guidate dai due fratelli Tolkien (vedi J. R .R. Tolkien l’esperantista. Prima dell’arrivo di Bilbo Baggins) - fino al 1911, anno del trasferimento a Oxford con una borsa di studio per l’Exeter College. Tolkien ed Edith, poi, riuscirono a coronare il loro sogno e sposarsi nella chiesa di Santa Maria Immacolata a Warwick con rito cattolico celebrato da padre Murphy. Tolkien, in onore del suo tutore, battezzò il suo primo figlio, che poi diventerà sacerdote cattolico, John Francis Reuel.
Padre Francis Morgan morì l’11 giugno 1935 nell’Oratorio di Birmingham lasciando a ciascuno dei fratelli Tolkien una eredità di mille sterline.

Note
Su padre Francis Xavier Morgan, lo studioso spagnolo José Manuel Ferrández Bru, ha pubblicato l’importante biografia dal titolo J. R. R. Tolkien' Spanish Connection. Uncle Curro e scritto l’intervento sul numero VIII dei Tolkien Studies, “Wingless fluttering”: Some Personal Connections in Tolkien’s Formative Years.

Sul rapporto tra Tolkien e l’Oratorio di Birmingham si rimanda all’articolo pubblicato sul sito web dell’Oratorio.


Il curatore del volume: l’Oratorio di Birmingham
Il volume è stato curato dai membri dell’Oratorio di Birmingham di padre Francis Morgan. L’Oratorio di Birmingham fu fondato dal beato John Henry Newman il primo febbraio 1848, legato alla Congregazione dell'oratorio di San Filippo Neri di Roma, e completato nel 1852. Dopo la morte di Newman, nel 1890, si decise di sostituire il primo Oratorio con una chiesa più grande in suo onore. La prima pietra fu posta il 25 marzo 1903, aperta il 25 Marzo 1909 e consacrata il 23 giugno 1920.


Beato John Henry Newman
Fu filosofo, teologo e cardinale inglese. Primo di sei fratelli, nacque a Londra il 21 febbraio 1801 da padre banchiere a madre discendente da ugonotti emigrati dalla Francia. Nel 1808 cominciò a frequentare la scuola di Ealing e nel 1816, sotto l'influsso del pastore calvinista Walter Maser, abbracciò la fede protestante. L’anno dopo entrò al Trinity College di Oxford, ottenendo il Bachelor of Arts, e nel 1822 fu eletto fellow dell'Oriel College. Divenne diacono della Chiesa Anglicana nel 1824 e coadiutore della parrocchia di St. Clement ad Oxford e, il 29 maggio 1825, venne ordinato sacerdote anglicano. Dal 1826, e per sei anni, come tutor nell'Oriel College mantenne contatti con Hurrel Froude, Pusey e John Keble, Due anni più tardi divenne parroco nella chiesa universitaria di St Mary fino al 1843. Significativo è il viaggio nell’Europa meridionale con Froude, dove ebbe modo di visitare Malta, la Sicilia, Corfù e Roma dove incontrò, nel Collegio Inglese il futuro Arcivescovo cattolico di Westminster, Nicholas Wiseman. Durante questo periodo scrisse il poema pubblicato poi due anni dopo, Lyra Apostolica, e il poemetto nel quale manifestò la sua fiducia nella Provvidenza che lo avrebbe aiutato a realizzare una speciale missione, Lead, Kindly, Light.
Di ritorno a Oxford, ascoltò il discorso di John Keble, National Apostasy, il 14 luglio 1833, con il quale si diede vita all’Oxford Movement, di cui poi Newman divenne la figura più importante. Con William Palmer, Keble, Froude e Pusey, diede alle stampe, tra il 1833 e il 1841, Tracts for the Times, composto da 90 saggi e di questi 26 scritti da Newman, compreso il novantesimo Tract 90. In quest ultimo, Newman rielaborò i trentanove articoli della Chiesa Anglicana in un'ottica cattolica, che gli valsero la condanna dell'"Hebdomadal Board" dell'Università di Oxford, con la relativa sconfessione di 42 vescovi anglicani che lo condusse a lasciare la guida di St. Mary e a ritirarsi nell’aprile 1842 assieme ad altri amici a Littlemore. Lì maturò la sua conversione alla Chiesa Cattolica mentre lavorava alla stesura del famoso Essay on development of christian Doctrine. Durante il viaggio a Roma nel 1846, assieme ad alcuni compagni anglicani convertitisi al cattolicesimo, non aveva ancora deciso se entrar a far parte di un ordine religioso o diventare un sacerdote secolare. Inizialmente pensò all'ordine dei Redentoristi ma alla fine preferì l'Oratorio di San Filippo Neri e, dopo avervi aderito, chiese al Papa il permesso di fondare Oratorio a Birmingham e di modificare e rivedere le Costituzioni dell'Oratorio romano in funzione della realtà inglese. Newman e sei altri compagni iniziò il noviziato in un’ala messa a disposizione per loro nell'abbazia di Santa Croce dove, in pochi mesi, scrissero le Costituzioni, la spiritualità e le tradizioni dell'Oratorio. 
Il 2 febbraio 1848 fu ordinato sacerdote, e su incoraggiamento dello stesso papa Pio IX, diede vita al primo Oratorio di San Filippo Neri in Inghilterra che, dopo diversi spostamenti, s'insediò a Edgbaston, una zona residenziale di Birmingham. Dal 1854 al 1859, Newman divenne rettore dell'Università Cattolica di Dublino e nel 1878, fu eletto first honorary fellow del Trinity College di Oxford. Fu elevato a cardinale il 12 maggio 1879, su istanza di S.E. William Ullathorne, da Papa Leone XIII, che gli riconobbe "genio e dottrina". Il motto scelto dal neo cardinale fu cor ad cor loquitur. Celebrò la sua ultima Messa in pubblico il giorno di Natale del 1889, per po lasciare questa terra nella sua camera a Edgbaston l'11 agosto 1890. L’epitaffio scolpito sulla sua tomba che egli stesso scrisse fu Ex umbris et imaginibus in veritatem (Dall'ombra e dai simboli alla verità) a memoria della sua crescita confessionale.

Il 19 settembre 2010, Papa Benedetto XVI beatificò John Henry Newman con una cerimonia nei pressi della Casa dell'Oratorio, a Rednal, dove riposano le spoglie mortali del cardinale, durante il viaggio apostolico nel Regno Unito. Lo stesso giorno, a Cofton Park,il Pontefice benedisse una statua realizzata in onore del Beato e realizzata dall’artista Tim Tolkien, bisnipote di J. R. R. Tolkien.


Tolkien e il cardinal  Newman
Tolkien prese parte attiva anche alla Newman Association, nata nel 1942, e registrata cinque anni dopo, con l’intento di riunire i laureati cattolici e approfondire i temi della fede cristiana. Il sodalizio cattolico s’ispira sin dalla sua fondazione al Cardinale che voleva “un laicato non arrogante, non precipitoso nei discorsi, non polemico, ma uomini che conoscono la propria religione, che in essa vi entrino, che sappiano bene dove si ergono, che sanno cosa credono e cosa non credono, che conoscono il proprio credo così bene da dare conto di esso, che conoscono così bene la storia da poterlo difendere” (The Present Position of Catholics in England, IX, 390). Tolkien vi prese parte attivamente. Nel 1948, ad esempio, a seguito delle fortissime reazioni nate dopo l'arresto del cardinale Mindszenty con diversi appelli in favore della sua scarcerazione, nel Regno Unito fu l’Associazione che porta il nome di Newman, a schierarsi con un appello pubblico a favore inviata al The Times. Tra i firmatari compare il nome di Tolkien.



Tolkien, la Chiesa di Sant’Anna e il convento a Birmingham
La Chiesa di Sant'Anna è una chiesa cattolica romana in Alcester Street nel centro di Birmingham. Nel 1847, al suo rientro a Bimringham dopo un viaggio a Roma, J. H. Newman portò con sé l’autorizzazione di Papa Pio IX (al secolo Giovanni Maria Mastai-Ferretti) a far nascere in Inghilterra un Oratorio di San Filippo Neri. Due anni dopo, aveva raccolto attorno a sé un gruppo di fedeli con i quali fondò la chiesa in una vecchia fabbrica di gin, in un’area abitata da gente povera soprattutto migranti provenienti dall’Irlanda, diventandone primo parroco. Nel 1852, John Henry Newman si trasferì nella zona di Edgbaston, sempre a Birmingham con il completamento dell’Oratorio cattolico mentre la Chiesa di Sant'Anna continuò a essere amministrata dall'Arcidiocesi di Birmingham. A Newman succedette padre John P. Dowling nel 1859, lo stesso che donò il terreno sul quale, nel 1884, sorse l’attuale edificio progettato dagli architetti londinesi lbert Vicars e John O'Neill. L’edificio fu inaugurato dal cardinale Manning e la vecchia chiesa fondata da Newman fu trasformata in una scuola. Nel 1903, Dowling fu sostituito da Canon Villers e, alla morte di quest’ultimo avvenuta nel 1938, l’amministrazione della chiesa venne assegnata ai Missionari Oblati di Maria Immacolata (OMI).
Come già detto, la prima chiesa di Sant’Anna fu convertita in scuola cattolica e assegnata alle Suore della Misericordia, una congregazione religiosa femminile di diritto pontificio fondata nel 1827, a Dublino, da Catherine McAuley per l'insegnamento e le opere di carità. Nel 1840, John Hardman fondò la prima casa a Birmingham e, negli anni, altri furono i luoghi della città che ospitarono le religione. Nel 1852, una scuola conventuale per ragazze nella prima chiesa di Sant’Anna fondata da J. H. Newman nel 1852 a Alcester Strett pero poi trasferirsi, nel 1859, nella nuova chiesa in Lowe Street.

La chiesa di Sant’Anna ha anche un particolare significato nella vita di J.R.R. Tolkien e la sua fede cattolica, infatti, tra il 1899 e gli inizi del ‘900, quando viveva a Sarehole, con la madre Mabel e suo fratello Hilary, partecipava alla messa domenicale celebrata in questa chiesa. E qui, nella primavera del 1900, sua madre Mabel e sua zia May, cominciarono a ricevere l’istruzione cattolica e convertendosi nel giugno dello stesso anno. Tolkien continò a frequentare la chiesa anche quando iniziò a frequentare la King Edward's School in New Street, e per raggiungerla la domenica, poiché sua madre non disponeva dei soldi per pagare il tram, percorreva a piedi circa sei km fino a quando, nello stesso periodo, si trasferirono al 214 di Alcester Road e i km divennero tre. I Tolkien, agli inizi del 1902, si trasferirono nel quartiere di Edgbaston, dopo che Mabel conobbe l’Oratorio di San Filippo Neri dove svolgeva l’ufficio di parroco padre Francis Xavier Morgan.


L’ex-libris
Sull’ex libri compare il galero (cappello ecclesiastico) di colore nero con una una una fila con 1 fiocco o nappa, segno del Presbitero,  che sovrasta  uno scudo francese antico con un leone illeopardito che sovrasta due terzi di scudo a scacchi. Al di sotto la dicitura:

EX LIBRIS
DAVID HIGHAM

PRESB. STĀE MARIAE DE
HARVINGTON IN COMITATU
WORCESTRENSIS


L’ex libris appartiene a padre David Anthony Higham, parroco della chiesa cattolica di Santa Maria a Havington dal 1999 al 2008, anno della sua scomparsa, nella quale celebrava una volta al mese la messa in rito latino e autore del volume The Priests and People of Harvington. Istruito dai Domenicani a Laxton, entrò poi nell’Ordine benedettino di Prinknash Abbey, Gloucestershire nel 1944 per essere poi andare, assieme ad altri frati, a ripopolare l’Abbazia di San Michele a Farnborough nel Hampshire. Ordinato sacerdote nel 1954, divenne padre superiore e nel 1980, quando il monastero aveva raggiunto l'autonomia, fu eletto Priore Conventuale. Nel 1997 si trasferì nell’'Arcidiocesi di Birmingham, prima nelle parrocchie nello Staffordshire e poi nella Cattedrale metropolitana di S. Chad nel centro della città di Birmingham. È probabile che durante questo periodo entrò in possesso di questo volume. Nel 1999, divenne presbitero della piccola parrocchia di Harvington nella campagna del Worcestershire.


Il libro
Il libro, che può essere letto nella versione pubblica in pdf, raccoglie la corrispondenza mantenuta dal Beato Newman, nel periodo compreso tra il 1839 al 1845. Si riporta qui la prefazione al testo e il’indice.

La prefazione al libro
A few months after the death of Cardinal Newman in 1890 his ‘Letters and Correspondence during his Life in the English Church’ (1801-1845) were edited by his sister-in-law. Miss Anne Mozley. The present volume is a further selection from the last six years of the same correspondence. It consists of letters which, with a small number of exceptions, were not published by Miss Mozley. The chief exceptions are some three or four letters from Newman to Mr. Bowden written in 1840, and about the same number belonging to the correspondence between Newman and Keble during the years 1843-1845. These latter have been included in order that the reader may have before him the whole of the correspondence of which they are a part. The letters to Mr. Bowden were almost indispensable because of the events which they describe. The choice practically lay between reprinting them and giving a summary of their contents.
Some passages in them which were omitted by Miss Mozley, and are not without interest, have been supplied.
The reader will hardly need to be reminded of the fullness of the last six years of Newman’s life in the English Church, and their anguish. During the summer and autumn of 1839, when he was studying the history of the Monophysite controversy in the fifth century, he began to discern’ an awful similitude, more awful because so silent and unimpassioned, between the dead records of the past and the feverish chronicle of the present.’ It was in this way, and from this most unlikely quarter, that his first doubts concerning the tenability of his Anglican position crept upon him. He was startled and dismayed, but there could be no question of succumbing at once. His doubts might vanish as suddenly as they had come. Time alone could show whether they were a conviction of the intellect or an obsession of the imagination.
Meanwhile others were beginning to have their doubts and difficulties, one of which was how to reconcile subscription to the Thirty-nine Articles with the profession of Catholic principles. To meet this difficulty, which for his own part he did not feel, Newman published in 1841 Tract 90. The storm which this Tract raised took him by surprise, but he weathered it fairly well. If anything, it probably helped him, by distracting his mind from the thought of his own difficulties. As for the Tract, he was quite satisfied with the position which he defended in it, and was content if it escaped episcopal censure. This latter point, trusting to an informal ‘understanding,’ he thought he had secured by his ‘Letter to the Bishop of Oxford.’ It was, therefore, with a mind at ease that he took refuge in his books from the turmoil around him and set to work at translating St. Athanasius for the Oxford Library of the Fathers.
Now came a succession of blows which fairly broke him. The chief among these were (i) the Jerusalem Bishopric scheme, and the contrast between the calmness with which the Church of England endured this public proclamation of her homogeneity with foreign Protestantism and the outcry against Tract 90; (2) the charges fulminated against Tract 90; and, worst of all, (3) St. Athanasius and the history of the Arian controversy which brought to life again the doubt that had assailed him in the summer and autumn of 1839. Then — foris pugnce : intus timores — followed the dreary years of spiteful attacks from without and ever-increasing doubts from within, while he lay, as he afterwards described it, on his death-bed as regards his membership with the Anglican communion. In the spring of 1843 he could no longer doubt that he doubted, and he sought counsel from Keble. In the autumn of the same year he completed the process of self-effacement, which he had begun after the condemnation of Tract 90, by resigning St. Mary’s. The autumn of 1844 was the dark night of his soul, into which hardly any ray of comfort seems to have penetrated. His mind was full of the thoughts of the unhappiness he was causing his friends, of the great work which he was undoing, and of the unsettlement and despair of discovering rehgious truth which would come over the minds of many. He did not expect to have a large following, but he feared much that great numbers, instead of standing where they were, would gradually sink back to the level from which he had raised them. The end came in October 1845, sooner than he had anticipated. At one time he had thought of allowing a full seven years to pass from the beginning of his doubts before he came to a decision. Then he proposed to complete his ‘Essay on Development.’ But the power to hold his judgment in suspense had practically parted from him, so clearly did reason and conscience now speak.
The editorial matter is intended to serve as a kind of historical framework of the letters. For the convenience of the reader it has been made distinguishable at a glance from them by being printed in closer lines. The amount of it may appear excessive to persons already familiar with the history of the Tractarian Movement, but this history is rapidly becoming ancient history, and the knowledge of it on the part of the general reader which could have been assumed twenty-five or thirty years ago can no longer be taken as a matter of course. Letters are most precious memorials of the past. It lives in them as it does in no other kind of record or monument. This is their charm. But the knowledge necessary in order to feel it, is very rarely contained in them. They were not intended for posterity to the end that it may know, and do not rehearse for its benefit matters familiar to every one at the time when they were being written. One need not go very far for an illustration. The letters connected with Tract 90 in the present volume will serve the purpose admirably. For those who bring to them some knowledge of the contents and his- tory of this famous Tract they make the excitement which it caused almost contagious. But they do not supply this necessary preliminary knowledge without which reading them is like witnessing a play in an unknown language. The finest display of emotion and feeling soon becomes wearisome when the spectator does not know what it all turns upon. It is a truism, almost too obvious to be uttered, that those gain most from the letters and correspondence of a bygone age who have least to learn from them in the shape of actual facts.
The Editors desire to record with thanks their appreciation of the courtesy extended to them by the following persons : To Mrs. Thomas Keble and the Rev. Dr. Lock, Warden of Keble College, for permission to use the valuable collection of letters written by Keble to Newman. They are, further, indebted to Dr. Lock for his kindness in correcting the proofs of these letters, the originals of which were deposited by Newman in the library of Keble College. To Miss Mary Church for permission to use two letters by her father the late Dean Church of St, Paul’s; to Mr. J. C. Moberly for a letter by Bishop Moberly of Salisbury; to Mrs. Albert Croly for a letter by Dr. James Henthom Todd; to the Rev. Lewis R. C. Bagot for letters by Bishop Bagot of Oxford; to the present Bishop of Oxford and the Rev. Canon J. O. Johnston for letter by Dr. Pusey; to Miss Caroline S. Landon for a letter by the Rev. Arthur Perceval; to the Rev. Canon Wyndham for letters by Cardinal Manning; to Mr. R. E. Froude for a letter by his mother, Mrs. William Froude; to Mr. J. R. Mozley for a letter by the Rev. Thomas Mozley, and much valuable information besides; to the family and literary representatives of Dr. Russell of Maynooth for letters by Dr. Russell; to Mr. E. C. Hawkins for a letter by his grandfather, Dr. Hawkins of Oriel; to Bishop Hook and to Messrs. Macmillan and Co., Ltd., for letters by Dean Hook; and to Mr. John Murray for extracts made from the ‘Life of Bishop Wilberforce,’ and from the ‘Letters of Frederic, Lord Blachford.’
For any acknowledgment which may be wanting, the Editors rely upon the indulgence of those whose names have been omitted, whether through inadvertence or from the difficulty, after the lapse of so many years, of identifying them.

CONTENTS

I. The Summer of 1839
II. The New School of Tractarians
III. Tract XC. January to April 1841
IV, Dr. Russell and Newman, 1841
V. The Jerusalem Bishopric, 1841
VI. Increasing Difficulties, 1842
VII. Resignation of St. Mary’s, 1843
VIII. In Retirement
IX. The End
Appendix

Index


L’Imprimatur
Il volume presenta il classico Imprimatur. La procedura prevede che il testo venga sottoposto alla revisione di un censore deputato nomnato dal vescovo o da altra autorità ecclesiastica. Se questi ritiene che non vi siano errori dottrinali, concede il nulla osta (nulla si oppone) che sta a indicare che il volume può essere trasmesso al vescovo per la sua revisione e decisione per la pubblicazione, In questo caso compare il nulla osta di Charles J. Cronin, censore deputato  (7 agosto 1917); l’imprimatur dell’arcivescovo di Birmingham, Edward Illsley (8 agosto 1917) e di Edmund Canon Surmont, vicario generale di Westminster (11 agosto 1917), che erecita:

Nihil obstat
Carolus J. Cronin, S.T.D.
Censor Deputatus.

Die 7 Avgusti, 1917.

Ciun opus cui titulus : “Correspondence of John Henry Newman, etc. 1839-1845,” a Censore a Nobis deputato rite
recognitum et approbatum fuerit, Nos illud praelo dignum judicamus.

Datum Birminghamiae
die 8 Augusti, 1917.

+ Eduardus Archiep. Birmingamien

Imprimatur

Edm. Can. Surmont
Vic. Gen.

Westmonaterii

Die 11 Augusti, 1917.