Lettera “di” J. R. R. Tolkien a Michael Goldman
28 agosto 1973
Foglio 1
A chi si cimenta nella ricerca di
“pezzi” importanti per la propria collezione, non c’è bisogno di spiegare il
desiderio di avere un libro o una lettera appartenuta o firmata da Tolkien.
Spesso, la difficoltà non sta nel reperimento ma nei prezzi che, a causa anche
dei film di Peter Jackson, diventano improponibili. Ma la ricerca, almeno per
me, non si ferma ed è così che quotidianamente si setacciano i diversi siti web
alla ricerca di qualcosa d’interessante e, si spera, unico. Nella mia
ventennale carriera collezionistica ho sempre avuto grandi soddisfazioni e
anche se non sono riuscito ancora ad avere qualcosa firmata da Tolkien,
comunque ci sono andato vicino, acquistando libri e lettere che gli
appartennero e che di sicuro passarono dalle sue mani. E qui ricordo la lettera
ricevuta da Tolkien nel luglio 1926 da Cecil Lewis del Lincoln College e
la lettera inviata nel dicembre 1970 ad Austin Onley, direttore
dell’americana Houghton Mifflin.
È risaputo che Tolkien, dalla metà
degli anni Sessanta, limitò di molto le lettere di risposta ai fan per via
dell’elevato numero proveniente da ogni angolo del mondo. La fama, suo
malgrado, lo aveva portato anche ad avere una segretaria, collaboratrice con
l’editore Allen and Unwin, che gli gestiva la corrispondenza. Dalla fine del
1965 a luglio 1968, si fece assistere da Phyllis M. Jenkinson, che firmava la
corrispondenza, sotto il nome di Tolkien preceduto dalla sigla p.p. (per procurationem) , “P.M.J.”. Dalla
seconda metà del 1968 alla sua morte, ad aiutarlo vi fu Joy Hill, la stessa che
ricevette in dono da Tolkien la poesia Bilbo
Last Song, che apponeva un suo monogramma come sulla lettera a Austin Onley.
Le famose lettere vergate a mano
da Tolkien, erano riservate a parenti, amici stretti e un numero limitatissimo
di lettori. Tutte le altre, erano battute a macchina, e firmate da Tolkien
oppure, come in questo caso, siglate dalla sua segretaria.
La lettera che ho aggiunto alla
mia collezione fu inviata dalla George Allen and Unwin per conto di Tolkien ad
un lettore. Non è noto se Tolkien fosse a conoscenza di questa lettera, se così
fosse perché inviare una lettera usando la prima persona, come se l’avesse
scritta lui? Se fosse stata una risposta di routine della Casa editrice
londinese, perché usare la carta intestata di Tolkien e non una propria? A
questo risponderemo a breve, perché ciò che davvero è particolare e mi ha
colpito fin da subito, non è il suo contenuto, ma la data.
La lettera riporta la data del 28
agosto 1973, cinque giorni prima che Tolkien lasciasse questa terra, il 2
settembre.
Grazie a Christina Scull e Wayne G.
Hammond, e la loro opera monumentale The
J.R.R. Tolkien Companion and Guide, possiamo ricostruire i giorni
precedenti all’invio della lettera. È probabile che Tolkien sapesse di questa
lettera giacché a fine agosto, ricevette per l’ultima volta, la visita di Joy
Hill che appena arrivata, anziché mettersi subito al lavoro, le viene offerto
da bere e poi lo accompagnerà in una lunga passeggiata. Tolkien le disse che le
avrebbe mostrato i suoi alberi preferiti e così visitarono il Giardino Botanico,
poi a piedi lungo il fiume a guardare i salici e a visitare di nuovo il Giardino
Botanico. Alla fine, le chiese di portare con sé, per il prossimo incontro di
settembre, la macchina fotografica in modo da scattargli qualche foto. Nello
stesso periodo, sua figlia Priscilla gli fece visita dopo esser tornata da
Salisburgo, regalandogli un bottiglia di liquore austriaco e una scatola di
Mozartkugeln. Dopo la sua morte, Priscilla vide che aveva mangiato tutti i
cioccolatini, ma non aveva avuto il tempo di bere il liquore.
Il 25 agosto Tolkien scrisse una
lettera a Glyn Daniel, ringraziandolo per una deliziosa cena a Cambridge. Il 28
agosto, giorno dell’invio della lettera, Tolkien andò a Bournemouth, dove
trascorrerva le vacanze, accompagnato da un certo signor Causier. Pranzarono presso
il Red Lion a Salisbury poi Tolkien si fermò con il dottor e la signora
Tolhurst. Poi, mentre Causiers cerca un alloggio per sé e la sua famiglia, Tolkien
gira per Bournemouth a fare shopping e va a tagliarsi i capelli. Alle 16:45 si
avvia per l'Hotel Miramar, e lì scopre di aver perso la carta di credito e i
soldi, ma alla reception lo riconoscono e gli consegnano la camera. Prese del tè
e seppe che l’Hotel aveva una camera libera dal 4 settembre così si avviò verso
casa dei Tolhursts al 22 di Little Forest Road. Ricevette la telefonata dal Red
Lion che lo informò che aveva lasciato lì la sua carta di credito e in serata, Causiers
gli portò i bagagli e lo informò di aver trovato delle camere singole. Il 29
agosto Tolkien scrisse a Priscilla raccontandole quanto accaduto il giorno
prima e le disse che aveva deciso di soggiornare presso l'Hotel Miramar dal 4
all’11 settembre perché voleva far visita anche a molte persone a Bournemouth, tra
queste Christopher Wiseman.
Dear Mr. Goldman,
Thank you very much for your letter of 26th August.
Yes, I have written a play which at present is only published in America
in THE TOLKIEN READER. It is called THE HOMECOMING OF BEORHTHNOTH BEORHTHELM’S
SON.
I hope this answers your question.
Yours sincerely,
pp. J. R. R. Tolkien
La lettera è una risposta ad una
precedente del 26 agosto nella quale, probabilmente, si chiedeva di The
Homecoming of Beorhtnoth Beorhthelm's Son pubblicato per la prima volta
nel 1953 in Essays
and Studies. Nella lettera di risposta del 28
agosto, si confermava che il testo era apparso nell’edizione The
Tolkien Reader pubblicato negli Stati Uniti nel settembre 1966.